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Cronaca

Tragedia a Chivasso: muore cadendo dal balcone

Si tratta di Marin Morosanu, muratore di 41 anni

Tragedia a Chivasso: la caduta dal balcone che ha spezzato una vita

Un uomo di 41 anni, Marin Morosanu, è morto in ospedale a Chivasso dopo essere precipitato dal balcone del secondo piano nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 giugno. L’incidente si è verificato in Stradale Torino, alla periferia ovest della città.

Marin, muratore, originario dell’Est Europa e residente da tempo in zona, era nato nell’agosto del 1983. Quella notte si trovava sul balcone, forse nel tentativo di trovare un po’ di sollievo dalla calura soffocante che in questi giorni rende le notti torride e invivibili. Per cause ancora in fase di accertamento da parte dei Carabinieri, ha perso l’equilibrio — o forse è scivolato — ed è caduto nel vuoto. L’impatto è stato violentissimo.

La chiamata ai soccorsi è scattata immediatamente. In pochi minuti un’ambulanza della Croce Rossa di Chivasso, con a bordo l’équipe medica del 118, è arrivata sul posto. Le condizioni dell’uomo sono apparse da subito drammatiche. Stabilizzato sul posto, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Chivasso, poi trasferito al Giovanni Bosco di Torino, centro specializzato per i politraumi. Ma le lesioni interne e i traumi riportati nella caduta si sono rivelati troppo gravi. I medici hanno tentato tutto, ma Marin Morosanu non ce l’ha fatta.

Ora spetta ai Carabinieri ricostruire con precisione l’accaduto. Non si esclude alcuna ipotesi: potrebbe essersi trattato di una tragica fatalità, un movimento improvviso, un cedimento improvviso, o forse una condizione di malessere che ha provocato lo sbilanciamento. Al momento non risultano segni di colluttazione né evidenze che facciano pensare a dinamiche diverse da quella incidentale, ma saranno gli accertamenti tecnici a fare chiarezza.

La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente in città, lasciando attoniti amici, colleghi e vicini. Marin era conosciuto come un lavoratore riservato, preciso, abituato a rimboccarsi le maniche, come tanti che vivono lontano dal proprio paese cercando stabilità e dignità. Una figura familiare nella zona, tra i cantieri e le vie periferiche che attraversava ogni mattina, con gli attrezzi in spalla e il passo misurato.

Il suo nome si aggiunge purtroppo a quello, sempre più frequente, delle vittime silenziose della notte, persone che muoiono in circostanze improvvise e dolorose, spesso senza testimoni, in angoli di città che passano inosservati di giorno e diventano luoghi di tragedia nel buio. A Chivasso, da oggi, quel balcone di Stradale Torino non sarà più solo un affaccio sul caldo estivo. Sarà il luogo di una caduta assurda, definitiva, che ha tolto la vita a un uomo e ha lasciato solo domande sospese nell’aria afosa.

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