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Cronaca
30 Maggio 2025 - 10:19
Candia Canavese, il lago sotto assedio dei bracconieri: due pescatori sorpresi in zona vietata, torna l’allarme pesca di frodo
Un’immagine scattata da un cellulare, una denuncia, un problema che riaffiora. A Candia Canavese, il cuore verde del Canavese immerso tra vigneti e canneti, il fine settimana ha portato con sé l’ennesimo episodio di pesca di frodo. Due uomini sono stati colti sul fatto mentre lanciavano l’amo nelle acque del lago, in piena zona vietata alla pesca per motivi di sicurezza. Il fatto è avvenuto domenica scorsa nella zona del lido, un’area ben segnalata e transennata, dove le regole parlano chiaro. Ma evidentemente non per tutti.
A far partire l’allarme è stato un residente, profondo conoscitore delle norme comunali e deciso a difendere un territorio che ama. Ha fotografato i due trasgressori e inviato tutto alle autorità competenti. Un gesto che il sindaco Mario Mottino non solo ha approvato, ma ha rilanciato come esempio civico. “Le irregolarità vanno segnalate: è un dovere collettivo. Sul sito del Comune e presso il Parco si trova il numero verde per le comunicazioni alla Città Metropolitana”, ha ribadito il primo cittadino.
Lago di Candia
Il regolamento attualmente in vigore, aggiornato nel 2016, non lascia spazio a interpretazioni. La pesca è ammessa solo in determinati orari e stagioni, vietata nell’area protetta, e l’uso di strumenti come le reti è limitato a tre giorni la settimana. Il tradizionale bertorello, un attrezzo antico e selettivo, può essere utilizzato soltanto con permessi specifici. E per chi arriva da fuori? I non residenti devono munirsi di buono nominativo, mentre i residenti possono pescare gratuitamente ma solo se in possesso di licenza e documento. Le sanzioni, in caso di violazione, arrivano fino a 500 euro.
Questo nuovo episodio riapre un capitolo mai chiuso: quello della pressione antropica su un lago delicato, ricco di biodiversità ma minacciato da comportamenti irresponsabili. Candia non è un semplice specchio d’acqua: è zona naturale protetta, è turismo lento, è pesca sostenibile. Ma tutto questo rischia di svanire se le regole vengono ignorate. Non si tratta solo di multe o sanzioni, ma di rispetto verso un bene collettivo.
Serve vigilanza, certo, ma soprattutto serve coscienza ambientale. E se la sorveglianza ufficiale non può coprire ogni angolo, diventano centrali le segnalazioni di chi abita, vive e protegge il lago ogni giorno. Il messaggio è chiaro: nessuno può voltarsi dall’altra parte. Perché a Candia, ogni amo calato fuori dalle regole è un colpo inferto alla bellezza.
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