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Cronaca
29 Maggio 2025 - 11:11
Torino, doppio intervento dei Carabinieri: due arresti in poche ore
È successo tutto in pochi minuti, ma ha lasciato una scia di disagio e tensione tra clienti, lavoratori e residenti. A Settimo Torinese, in corso Piemonte, qualche sera fa un uomo di 45 anni, residente in città, ha seminato il caos in uno dei tratti più frequentati del quartiere. Ubriaco e fuori controllo, ha prima fatto irruzione in una lavanderia, disturbando i presenti, poi si è spostato in una pizzeria, dove ha molestato clienti, camerieri e persino i titolari.
L’allarme è scattato dopo una serie di comportamenti aggressivi e molesti, che hanno spaventato diversi cittadini. Non pago del disordine provocato, l’uomo ha poi tentato una fuga rocambolesca a bordo del suo ciclomotore, ma i suoi riflessi alterati dall’alcol gli hanno impedito persino di accendere il motore. A quel punto, è scattata la chiamata al 112, il numero unico di emergenza. I Carabinieri della Tenenza di Settimo Torinese sono arrivati sul posto in pochi minuti, trovando il soggetto ancora in evidente stato di alterazione alcolica. Dopo averlo calmato, i militari hanno proceduto con una denuncia per “ubriachezza molesta”.
Per precauzione, è stata allertata anche un’ambulanza del 118, che è intervenuta per accertare le condizioni dell’uomo, ma non è stato necessario il trasporto in ospedale. Nessuna persona è rimasta ferita, ma il disagio creato è stato tangibile.
Serata di violenza a Settimo
Fin qui, la cronaca. Ma è il contesto che preoccupa. Perché corso Piemonte non è nuovo a episodi di disturbo della quiete pubblica, soprattutto nelle ore serali. Si tratta di una zona vitale, con negozi, servizi, locali frequentati da famiglie e giovani. Eppure, come troppo spesso accade, la presenza visibile delle forze dell’ordine è intermittente, relegata alla gestione delle emergenze e non alla prevenzione.
La domanda è inevitabile: com’è possibile che un uomo in evidente stato di alterazione riesca a entrare indisturbato in più locali pubblici, molestando chi lavora e chi semplicemente cerca un momento di normalità? Dobbiamo davvero aspettare la prossima emergenza per intervenire? Dove sono i presidi stabili? Le pattuglie a piedi? I controlli sul territorio?
Il rischio è che Settimo diventi una città in cui il senso di sicurezza si affida solo alla prontezza della chiamata al 112. Ma una comunità che si sente sicura non è quella che reagisce rapidamente al pericolo, è quella in cui il pericolo non ha tempo di radicarsi. La denuncia del 45enne è un atto dovuto, ma è anche il sintomo di una fragilità urbana che meriterebbe risposte più strutturali, e meno episodiche.
Perché l’ubriaco che barcolla tra lavanderia e pizzeria non è un caso isolato, ma l’emblema di un disagio sociale e di un vuoto di controllo che si sta allargando. E quando l’ordine pubblico vacilla tra un intervento e l’altro, la fiducia dei cittadini si sgretola una serata alla volta.
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