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Altro che gazzelle africane: a Settimo ogni mattina è una corsa contro i treni fantasma

Pioggia, falde acquifere, acque reflue e scuse a pioggia: ma i pendolari settimesi continuano a restare a piedi. Una stazione da record per cancellazioni e disagi

Altro che gazzelle africane

Altro che gazzelle africane: a Settimo ogni mattina è una corsa contro i treni fantasma

Ogni mattina in Africa una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone. Ma a Settimo Torinese, ogni mattina un pendolare si sveglia e sa che dovrà correre verso un treno che non arriverà mai. La stazione ferroviaria di Settimo, ormai, più che un nodo di collegamento sembra un’esercitazione per il salto in lungo: il salto della corsa. Cancellazioni a raffica, comunicazioni nebulose, spiegazioni sempre nuove ma risultati sempre uguali: nessun treno e centinaia di utenti bloccati.

Il bollettino di giovedì mattina parla chiaro: sei treni cancellati in meno di un’ora e mezza. Direzioni coinvolte? Tutte. Dal 26112 per Chieri delle 8.27 al 26010 per Pinerolo delle 9.33. Nel mezzo, il 26006 per Rivarolo, il 26258 per Pinerolo, il 26304 per Chivasso e il 26116 ancora per Chieri. Una mattanza su rotaia, senza preavviso, senza un’alternativa reale per chi alle 9:00 deve essere in fabbrica, in ufficio, in cattedra o in ambulatorio. Un’ecatombe di carrozze che colpisce sempre gli stessi: chi non può permettersi di non partire.

La motivazione, secondo RFI, sarebbe un problema tecnico di deflusso delle acque reflue causato dall’innalzamento della falda acquifera”. Tradotto: è piovuto. Ma non siamo a Lagos o a Giacarta, siamo in Piemonte, in un’area metropolitana del Nord Italia, dove ogni anno piove e ogni volta pare che piova per la prima volta. I tecnici sono intervenuti “prontamente” — dicono — per poi annunciare una riprogrammazione dei treni, con deviazioni su Torino Lingotto e l’attestazione della linea SFM 7 a Trofarello. Notizie comunicate a posteriori, quando le banchine erano già un girone dantesco di pendolari imprecanti.

In parallelo, mentre l’infrastruttura affonda, parte la classica rassicurazione di contorno: Sono previsti rinforzi mirati per le linee con maggiore affluenza”. Una promessa che sa di placebo, come il censimento degli odori organizzato dal Comune di Settimo, mentre l’unico odore che si respira sulle banchine è quello della rabbia. Intanto i lavori sulla linea Pinerolo-Torino, previsti dal 15 giugno al 14 settembre, promettono un’estate da dimenticare: mesi di deviazioni, tempi incerti, fermate saltate.

Ma c’è una cosa che resta stabile e puntuale come un orologio svizzero: il disservizio sistemico, la mancanza di investimenti strutturali, la cronica indifferenza verso chi usa il treno ogni giorno per vivere, non per viaggiare. A Settimo, la ferrovia è diventata una roulette russa su rotaia, dove la pallottola è il treno che salta. Ma chi sbaglia, qui, non si fa mai male. A parte i pendolari.

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