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Cronaca
02 Maggio 2025 - 18:35
Terrore in strada: 48enne armato di forcone ferisce tre persone e aggredisce i carabinieri
Un pomeriggio di ordinaria follia ha sconvolto la quiete di Camporotondo di Fiastrone, piccolo centro del Maceratese, dove un uomo armato di forcone ha aggredito tre passanti, danneggiato diverse auto e infine attaccato i carabinieri intervenuti per fermarlo. Il protagonista dell’episodio è un cittadino macedone di 48 anni, già noto alle forze dell’ordine e in apparente stato di grave alterazione psichica.
I fatti sono avvenuti nel primo pomeriggio del 2 maggio, quando alcune persone hanno segnalato ai carabinieri la presenza di un uomo che, armato inizialmente di bastone, colpiva i passanti e prendeva di mira le auto in sosta. Giunti rapidamente sul posto, gli agenti del Nucleo radiomobile della Compagnia di Tolentino si sono trovati davanti a una scena ben più pericolosa: l’uomo brandiva un forcone e aveva già colpito tre persone, che sono state successivamente medicate con prognosi tra i 10 e i 20 giorni per ferite da taglio e contusioni.
Carabinieri
In un primo momento il 48enne sembrava essersi calmato, ma si è trattato solo di una tregua apparente. Quando i militari hanno cercato di avvicinarlo per identificarlo, l’uomo è ripartito all’attacco contro gli stessi carabinieri, colpendone alcuni che hanno riportato contusioni non gravi. Dopo una colluttazione violenta, è stato infine immobilizzato e arrestato. Ora si trova detenuto presso il carcere di Montacuto ad Ancona, in attesa di convalida dell’arresto e accertamenti psichiatrici.
L’episodio ha creato forte apprensione tra i residenti della zona, rimasti sconvolti dalla violenza improvvisa e dal pericolo che l’uomo ha rappresentato per chiunque si trovasse nei paraggi. Non è la prima volta che disturbi mentali non adeguatamente monitorati sfociano in episodi di violenza pubblica, e il caso riaccende il dibattito sull’efficacia dei sistemi di presa in carico e assistenza sanitaria nei confronti di soggetti potenzialmente pericolosi.
I carabinieri hanno avviato un’indagine per ricostruire le ore precedenti all’aggressione e capire se ci fossero segnali di allarme trascurati. Intanto, nel piccolo comune marchigiano, la comunità si stringe attorno ai feriti e agli agenti coinvolti, chiedendosi come sia stato possibile che un uomo armato di un’arma agricola potesse circolare liberamente in pieno giorno, fino a trasformare una tranquilla giornata di primavera in un incubo di sangue e paura.
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