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Cronaca
30 Aprile 2025 - 14:52
senza patente né assicurazione: “Vado da mio figlio in ospedale”. Ma la legge non si commuove
Un’auto fuori legge, un uomo senza patente e un tentativo disperato di giustificarsi. A Carignano, nel primo tepore della primavera, la strada si è trasformata in una zona franca della legalità, dove un 50enne torinese ha scelto di guidare ignorando ogni regola. Lo hanno fermato in via Virle, mentre era alla guida di una Skoda già sottoposta a sequestro giudiziario. Ma il peggio è emerso solo dopo: niente assicurazione, nessuna revisione, e soprattutto nessuna patente. Revocata, da tempo. Il tutto, in una tranquilla giornata in cui le uniche emergenze avrebbero dovuto essere i fiori da piantare e le bici da rispolverare. E invece, per la polizia locale, è scattata l’ennesima verifica che si è trasformata in denuncia.
L’uomo, sorpreso ma non spaesato, ha provato a cavarsela con la carta dell’emotività. “Sto andando in ospedale, c’è mio figlio ricoverato”, avrebbe detto agli agenti. Una frase che, in altre circostanze, avrebbe potuto accendere empatia. Ma stavolta no. Perché una giustificazione, seppur carica di pathos, non può cancellare un pacchetto di infrazioni così gravi e reiterate. Gli agenti lo sanno bene e non hanno ceduto: la denuncia è partita, così come la sanzione e il nuovo fermo amministrativo del veicolo. E adesso, per l’automobilista torinese, si profila un percorso tutt’altro che ospedaliero: quello giudiziario.
Guidare senza patente è già un reato. Ma farlo con un’auto che non ha l’assicurazione, non è revisionata, e in più è già sotto sequestro, significa sfidare lo Stato, le regole e la logica della convivenza civile. A Carignano, per fortuna, nessuno si è fatto male. Ma l’episodio solleva l’ennesimo campanello d’allarme. Cosa sarebbe accaduto se quell’auto avesse investito un pedone? Se avesse causato un incidente? Se fosse scappata? La sicurezza stradale è fatta anche – e soprattutto – di prevenzione. E la prevenzione passa dai controlli, ma prima ancora dalla coscienza individuale. “Non succede nulla, è solo un attimo”, è il pensiero che apre la porta al peggio. E il peggio, ogni giorno, è dietro l’angolo.
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