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Giorgio Ciam "Essere un altro": il volto della metamorfosi alla Reggia di Venaria

Una mostra tra fotografia, pittura e identità nell’ambito di EXPOSED Torino Foto Festival racconta l’arte visionaria di Giorgio Ciam e la sua sfida al concetto di sé.

Giorgio Ciam  "Essere un altro": il volto della metamorfosi alla Reggia di Venaria

Nell’elegante cornice barocca dell’Anticamera dei Valletti a piedi, all’interno della maestosa Reggia di Venaria, è in corso fino al 2 giugno 2025 la mostra "GIORGIO CIAM – Essere un altro", ideata dall’Archivio Giorgio Ciam e curata dalla storica dell’arte Elena Re, nell’ambito di EXPOSED Torino Foto Festival.

La mostra si presenta agli occhi dei fruitori come un’immersione intensa e profonda nel tema dell’identità, della trasformazione, del corpo come superficie di indagine e linguaggio artistico.

Giorgio Ciam (Pont-Saint-Martin, 1941 – Torino, 1996), figura tra le più originali e sperimentali dell’arte italiana degli anni Settanta, è stato un precursore nell’utilizzo della fotografia come mezzo espressivo ibrido, contaminato dalla pittura e dalla performance. La mostra prende il titolo da una delle sue serie più significative, “Essere un altro”, realizzata tra il 1972 e il 1974, di cui l’opera "Sulla pelle" rappresenta l’apice concettuale ed estetico.

In dodici grandi tele fotografiche emulsionate e successivamente trattate pittoricamente, Ciam mette in scena un processo di metamorfosi del proprio volto in quello dell’amico e artista americano George Segal.

Ciam "Essere un altro" 

Il risultato è un cortocircuito visivo ed emotivo: Ciam, attraverso l’atto del travestimento e del montaggio, mette in discussione l’unità dell’identità, sovrapponendo sé stesso a un “altro” in una danza inquieta di riconoscimento e straniamento.

La fotografia, qui, smette di essere documento per diventare pittura, gesto, superficie viva. In questa operazione artistica, il volto si fa palinsesto e campo di battaglia tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. Non si tratta solo di mimesi, ma di una riflessione anticipatrice sulla costruzione del sé nell’epoca dell’immagine, ben prima che il dibattito sull’identità diventasse centrale nei discorsi contemporanei sull’arte e sulla società.

“Essere un altro” è una mostra che non lascia indifferenti, perché tocca corde universali: il bisogno di appartenenza, il desiderio di metamorfosi, il confine tra l’autenticità e la maschera. Come sottolinea la curatrice Elena Re, la trasformazione per Ciam non è travestimento, ma strategia esistenziale. Un modo per sfuggire alla fissità dell’io, per mettere in crisi l’idea stessa di soggetto.

Non è un caso che EXPOSED Torino Foto Festival abbia scelto di includere questa mostra nel suo programma: il lavoro di Ciam rispecchia pienamente lo spirito del festival, che pone la fotografia al centro di un discorso più ampio sul linguaggio visivo, le sue ibridazioni e il suo potere evocativo.

Il 22 maggio alle ore 18:00, la stessa Elena Re terrà una conferenza all’interno della Reggia, in cui approfondirà i temi della metamorfosi e della rappresentazione, offrendo nuovi spunti per comprendere il lavoro dell’artista valdostano.

In occasione della mostra è stato anche pubblicato il volume “GIORGIO CIAM – Essere un altro” (PRINP Editore, 2025), disponibile in italiano e inglese presso il bookshop della Reggia, che raccoglie saggi critici e materiali d’archivio, restituendo al pubblico la complessità di un artista ancora poco conosciuto ma decisamente attuale.

Visitare questa mostra significa attraversare un confine, quello tra realtà e rappresentazione, tra volto e maschera, tra sé e l’altro. E farlo negli spazi sontuosi della Venaria Reale rende l’esperienza ancora più potente, quasi rituale. 

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