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29 Aprile 2025 - 17:37
Maltempo, strade interrotte e frazioni isolate: il Canavese e le Valli torinesi ancora in ginocchio per frane e allagamenti
Nel Canavese e nelle valli alpine del Torinese l’emergenza non è ancora finita. Dopo settimane di piogge intense, smottamenti e allagamenti, la Città metropolitana di Torino ha diramato oggi, 29 aprile, un nuovo aggiornamento sulla situazione della viabilità secondaria: sono ancora 19 i tratti di strade provinciali chiusi, molti dei quali interdetti completamente alla circolazione, altri transitabili solo per residenti o mezzi di soccorso. Un quadro che evidenzia la fragilità del sistema infrastrutturale in zone già colpite da isolamento e spopolamento.
A Villanova Canavese, è ancora chiuso il ponte sulla Stura di Lanzo lungo la SP 724, snodo cruciale per i collegamenti locali. A Volpiano e San Benigno Canavese, la SP 39 è sbarrata per oltre un chilometro e mezzo, così come diverse strade del territorio di Castellamonte, colpito da frane e dissesti che interessano la SP 59, la SP 58 dir.1 e la SP 73, oltre alla SP 74 a Borgofranco d’Ivrea.
Nel Chivassese, la situazione non è migliore: sono chiuse le provinciali 100 a San Sebastiano da Po, la 103 a Castagneto Po e la 104 a Lauriano. In alcuni casi, come a Pramollo, le frazioni Tornini, Ruata, Pellenchi, Bocciardi e Bocchiardoni sono irraggiungibili con veicoli normali, e possono contare solo su una pista forestale percorribile con 4x4, lasciando intere comunità di montagna parzialmente isolate.
Ponti chiusi in Canavese
Il maltempo ha devastato anche le aree di Rubiana, Caselette, Giaglione, Chiaverano, Chiomonte e Moncellier, dove frane e cedimenti hanno colpito le rispettive provinciali, in alcuni casi danneggiando il corpo stradale stesso, come nella SP 256 del Rifugio Levi-Molinari, chiusa dalla sera del 28 aprile per una frana improvvisa.
Ma tra i tratti più critici c’è la SP 590, interrotta tra il km 18+275 e il km 22+450 per frane. Una delle principali arterie di collegamento per la Bassa Valle di Susa, che da giorni deve fare i conti con chiusure a singhiozzo e deviazioni continue.
La Protezione civile continua a monitorare, ma il quadro resta preoccupante, soprattutto in vista di nuove precipitazioni previste nei prossimi giorni. Molte amministrazioni comunali lamentano l’assenza di fondi strutturali, segnalando la necessità di interventi straordinari per consolidare pendii, scarpate e muretti di contenimento, troppo spesso lasciati a se stessi finché non crollano.
Il maltempo non ha solo allagato e interrotto. Ha messo a nudo, ancora una volta, la debolezza del sistema di manutenzione delle infrastrutture locali. E mentre si attende la riapertura – forse in giornata – del tratto iniziale della SP 99, la sensazione è che senza un cambio di passo nei piani di messa in sicurezza del territorio, queste mappe di chiusure resteranno aggiornate troppo a lungo.
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