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Cronaca
08 Aprile 2025 - 09:52
Moncalieri, nonno denuncia il nipote tossicodipendente: “Meglio perderlo oggi che trovarlo morto domani”
Una scena che fa male al cuore, ma che racconta più di tante statistiche. A Moncalieri, in una via centrale di Borgo San Pietro, un nonno ha denunciato il proprio nipote ventenne dopo averlo sorpreso in quello che, con tutta probabilità, era uno scambio di droga. Un gesto che brucia, ma che nasce dall’amore più profondo: “Meglio che si fermi ora, piuttosto che vederlo finire in una bara.”
Tutto è accaduto in pieno giorno, in via Roma, dove il giovane era stato notato mentre confabulava con un altro ragazzo, nordafricano, su un monopattino. Un rapido passaggio di mano, uno sguardo sfuggente, e il campanello d’allarme è scattato nella mente dell’anziano, che da tempo temeva per il futuro del nipote. Senza esitare, si è avvicinato, lo ha strattonato e ha trovato il coraggio di fare quello che tanti genitori e nonni evitano per paura o vergogna: andare dritto in commissariato.
Quello stesso pusher, protagonista del fugace scambio, è stato fermato poco dopo dalla polizia locale. Gli agenti, che da settimane indagavano sulla cosiddetta “banda in monopattino”, un gruppo di giovani spacciatori in movimento tra le vie del quartiere, hanno assistito alla scena e sono intervenuti. L’arresto è arrivato dopo un breve inseguimento: il giovane nordafricano è ora indagato per spaccio.
Nonno denuncia il nipote
Il nipote, invece, è stato identificato e segnalato alla prefettura come assuntore abituale. Per lui si apre ora un percorso di recupero, tra colloqui psicologici, supporto del SERD (Servizi per le Dipendenze) e la speranza, fragile ma viva, di una seconda possibilità.
Questo episodio, carico di dolore ma anche di dignità, si innesta in un contesto urbano in profonda sofferenza. Borgo San Pietro è da tempo nel mirino delle forze dell’ordine: piccole piazze di spaccio, movimenti rapidi, bande giovani che si mimetizzano tra i passanti. Il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, ha già richiesto al prefetto di inserire il quartiere tra le “zone rosse” della provincia di Torino, dove la presenza delle forze dell’ordine sia potenziata per ristabilire un minimo di sicurezza.
Ma intanto, a smuovere davvero le coscienze, è stato il gesto di un nonno. Un uomo che ha avuto il coraggio di mettere l’amore prima della complicità, la speranza prima della paura. Che ha scelto di esporsi, denunciare, agire, quando tutto il resto della società spesso tace. E in questo, ha fatto molto più di una retata: ha dato un nome e un volto alla vera lotta alla droga. Quella che comincia a casa, quando si decide che amare davvero significa anche saper dire basta.
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