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Cronaca
27 Marzo 2025 - 18:09
Giovane promessa del calcio muore a 14 anni poco prima dell'allenamento
La comunità calcistica di Napoli è stata scossa da una tragedia inaspettata: Diego De Vivo, un promettente calciatore di soli 14 anni, è deceduto a seguito di un malore improvviso. Il giovane si è accasciato a terra poco prima dell'allenamento con la scuola calcio "Cantera" nel quartiere San Pietro a Patierno, sotto gli occhi del padre che lo aveva accompagnato. Nonostante i tentativi di rianimazione, anche con l'uso di un defibrillatore, per Diego non c'è stato nulla da fare.
Diego, residente nel quartiere di Agnano, era considerato una promessa del calcio giovanile. Solo una settimana fa aveva partecipato a una trasferta all'Allianz Training Center di Torino, confrontandosi con i pari età della Juventus. Squadre di rilievo come Juventus e Genoa avevano già mostrato interesse per il suo talento.
Il presidente della "Cantera", Gianluca Festa, ha espresso profondo dolore: "Abbiamo fatto di tutto per rianimarlo, ma Diego non ce l'ha fatta. È morto sotto i miei occhi. Questa tragedia mi ha ucciso. Diego era cresciuto con noi. Come si può morire così a 14 anni?". Le attività della scuola calcio sono state sospese in segno di lutto. Sulla pagina Facebook della società campeggia la foto di Diego, accompagnata da centinaia di messaggi di cordoglio.
Purtroppo, casi di morte cardiaca improvvisa tra giovani atleti, sebbene rari, non sono sconosciuti. Secondo studi medici, in Italia la principale causa di morte improvvisa nei giovani atleti sotto i 35 anni è la Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVC), mentre negli Stati Uniti prevale la Cardiomiopatia Ipertrofica (HCM). Queste patologie spesso non presentano sintomi evidenti, rendendo difficile una diagnosi precoce. Le statistiche indicano che 1-3 giovani atleti apparentemente sani su 100.000 possono sviluppare aritmie improvvise fatali durante l'attività fisica, con una maggiore incidenza tra i maschi.
La tragedia di Diego solleva interrogativi sulla prevenzione e sull'importanza di screening cardiologici accurati per gli atleti, anche in giovane età. In Italia, i protocolli per l'idoneità sportiva prevedono esami clinici e strumentali, ma casi come quello di Diego evidenziano la necessità di una vigilanza continua e di possibili approfondimenti diagnostici.
La comunità sportiva e cittadina si stringe attorno alla famiglia De Vivo in questo momento di immenso dolore, ricordando Diego non solo per le sue doti calcistiche, ma soprattutto per la sua gioia di vivere e il sorriso che portava in campo.
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