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Cronaca
21 Marzo 2025 - 12:00
Biella: sgominata la 'banda dei profumi' autrice di un colpo da 7.000 euro
A Biella è stata smascherata quella che è già stata ribattezzata la "banda dei profumi": tre uomini e una donna che, utilizzando borse schermate per aggirare i sistemi antitaccheggio, hanno messo a segno un furto da 7.000 euro in un negozio di cosmetici e profumi situato all’interno di un centro commerciale. Il gruppo aveva agito con rapidità e metodo, riuscendo a sottrarre numerosi prodotti senza allarmare il personale né far scattare i dispositivi di sicurezza. Le indagini dei carabinieri, avviate subito dopo la denuncia, si sono concentrate sull’analisi delle immagini registrate dalle telecamere interne ed esterne al punto vendita. Proprio grazie a questi filmati è stato possibile identificare i responsabili, per i quali è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica con l’accusa di furto aggravato in concorso.
L’uso delle borse schermate non è un metodo nuovo, ma si sta diffondendo in maniera preoccupante tra bande specializzate, che colpiscono in modo mirato soprattutto i negozi di cosmetici e profumerie, dove la merce ha alto valore e dimensioni contenute. È una forma di microcriminalità organizzata che spesso agisce su scala regionale o nazionale, con gruppi itineranti capaci di spostarsi rapidamente da una città all’altra per compiere colpi a catena. A rendere ancora più insidiosa questa dinamica è il fatto che molte di queste persone non risultano residenti nei territori in cui avvengono i furti, rendendo più complesse le indagini e il tracciamento.
Il settore della cosmetica, in particolare, è tra i più colpiti: profumi di marca, creme di lusso, prodotti per la cura della pelle sono facili da rivendere nel mercato nero, sia online sia attraverso canali informali. Gli investigatori, anche in altre città italiane, stanno lavorando per mappare e collegare episodi simili, ipotizzando che dietro certi furti seriali ci siano organizzazioni con una struttura precisa. A Biella, l’intervento tempestivo e la collaborazione del personale del centro commerciale hanno permesso di chiudere il cerchio rapidamente.
Il caso, però, riaccende i riflettori sulla necessità di rafforzare la sicurezza nei centri vendita più esposti e sulla richiesta, da parte degli esercenti, di maggiori tutele contro una piaga che danneggia non solo le aziende, ma anche l’economia locale.
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