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Cronaca

Ladri mettono a segno un furto da film: rubano 15 milioni di euro, ma nel caveau commettono un'ingenuità...

Una banda di professionisti organizza un furto spettacolare, ma la scienza forense svela la loro identità grazie a un dettaglio inaspettato

furto da film

Ladri mettono a segno un furto da film: rubano 15 milioni di euro, ma nel caveau commettono un'ingenuità...

Casale Monferrato una banda di ladri ha messo a segno un furto da 15 milioni di euro tra contanti e gioielli. Un colpo che sembrava studiato nei minimi dettagli, ispirato ai grandi film di Hollywood, con un'entrata spettacolare nel caveau della filiale Intesa San Paolo, raggiunta attraverso un tunnel scavato partendo da un locale affittato accanto alla banca. Un piano ingegnoso, audace, meticoloso, eppure non perfetto.

Ciò che ha tradito i criminali non è stato un sistema di sicurezza o una soffiata alle autorità, bensì un errore quasi ridicolo: hanno mangiato all'interno del caveau, lasciando dietro di sé tracce di cibo e rifiuti organici. La polizia scientifica, con l'uso delle moderne tecniche di analisi del DNA, ha recuperato questi frammenti e ha iniziato il processo di confronto con i profili genetici degli indagati.

Le indagini, condotte dalla Procura di Vercelli, hanno portato all'identificazione di 11 sospettati, tutti accusati di far parte della rete criminale dietro il colpo. Le forze dell'ordine hanno ricostruito una vera e propria organizzazione, in cui ogni membro aveva un ruolo preciso: chi ha pianificato l'attacco, chi ha scavato il tunnel, chi ha sorvegliato l'esterno. Un team affiatato che, se non fosse stato per quell'errore fatale, avrebbe probabilmente goduto indisturbato del bottino.

Ora gli inquirenti sono in attesa degli esiti delle analisi genetiche per inchiodare definitivamente i responsabili. Un genetista coinvolto nel caso ha spiegato che il DNA non sempre permette di identificare un singolo individuo con assoluta certezza, ma in questo caso potrebbe essere un elemento decisivo per chiudere l'inchiesta.

Oltre alla spettacolarità del furto, questa vicenda apre una riflessione sulla sicurezza bancaria. Se una banda di ladri è riuscita a svuotare oltre 250 cassette di sicurezza senza far scattare alcun allarme, quali misure devono adottare le banche per proteggere meglio i beni dei loro clienti?

Una cosa è certa: il caso di Casale Monferrato è destinato a restare un monito per i criminali. Anche il piano più sofisticato può fallire per un dettaglio imprevisto. E la tecnologia, sempre più avanzata, dà agli investigatori strumenti potentissimi per svelare la verità.

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