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Cronaca
18 Marzo 2025 - 09:35
Neo nato (foto di repertorio)
Una bimba di appena due mesi portata in nave dal Marocco in Italia nascosta in un sacchetto della spesa per sfuggire ai controlli. E forse destinata ad essere venduta. Questo l'inquietante retroscena scoperto dalla squadra mobile della questura di Torino dopo un'indagine sfociata lo scorso 12 marzo in un vero e proprio blitz con quattro arresti.
I provvedimenti, firmati da un pool di pm della procura, sono scattati per due coppie di origini marocchine. La prima è quella dei 'corrieri'; la seconda è quella che avrebbe custodito la bimba, pare dietro un compenso in denaro (una sorta di retta mensile che non sarebbe stata neppure pagata).
Le circostanze da chiarire sono ancora parecchie. Nella ricostruzione degli inquirenti, la piccina - imbarcata a Tangeri e non registrata nella lista passeggeri - era stata ceduta alla prima coppia dalla madre biologica in Marocco. Risulta che dopo l'arrivo a Torino sia stata visitata all'ospedale infantile Regina Margherita per gli scompensi patiti nel viaggio, lungo e disagevole. Poi che marito e moglie abbiano cercato (e trovato) una famiglia dove collocarla in attesa di una sistemazione definitiva.
Circa otto settimane fa la sua presenza nel capoluogo piemontese è stata segnalata agli inquirenti, che sono arrivati rapidamente a capire chi aveva trasferito la bambina via nave in Italia. Il problema è che non si sapeva dove fosse. Indagini delicatissime hanno permesso di individuare l'appartamento dei custodi, dove gli agenti hanno fatto irruzione alle 23 del 12 marzo. La piccola è stata trovata in buona salute e, con l'aiuto della squadra di pronto intervento dei servizi sociali del Comune, affidata in via d'urgenza a una famiglia.
La procuratrice per i minorenni, Emma Avezzù, da tempo informata del caso, ha potuto aprire la procedura per l'adottabilità.
Per i presunti 'corrieri' (che hanno altri due figli) è stato disposto il fermo. Un gip ha poi spiccato un ordine di custodia cautelare. Per gli altri due coniugi è stato eseguito un arresto in flagranza per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina; ora sono indagati a piede libero.
La donna che avrebbe portato la bimba in Italia ha raccontato, davanti al giudice, una storia completamente diversa: "È nata fuori dal matrimonio e la mamma naturale ce l'ha affidata perché non poteva tenerla con sé. Mio marito l'ha adottata legalmente: a me le leggi in vigore in Marocco non lo permettono. Ed è stato lui a fare il viaggio in nave".
A mescolare ulteriormente le carte c'è, in sottofondo, un rapporto di coppia che definire burrascoso è poco e che, per questo, aveva già attirato l'attenzione della procura minorile. A carico dell'uomo ci sono due condanne per maltrattamenti sulla moglie (una definitiva, l'altra in appello) e un terzo procedimento ancora pendente. Per vendicarsi di questa ultima denuncia, lui avrebbe contattato i servizi sociali senza nemmeno rendersi conto delle possibili conseguenze.
"E io credo a lei", dice l'avvocata Raffaela Carena, che assiste la donna nelle cause in cui è vittima e che ora ne ha assunto le sue difese. Non sarà un compito semplice: l'obiettivo è recuperare i documenti dell'adozione in Marocco e rintracciare la madre biologica.
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