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Cronaca
06 Marzo 2025 - 11:36
Torino, una madre disperata cerca sua figlia nel "Palazzo degli Orrori".
A Torino, dietro le mura di un edificio ormai noto come "Palazzo degli Orrori", si consuma l’angoscia di una madre che cerca disperatamente la figlia Marika, scomparsa da 12 giorni. La giovane, appena 19enne, ha un passato segnato da profonde difficoltà, tra cui un ritardo cognitivo, disturbi psichiatrici e una lunga permanenza in comunità terapeutiche. Dopo aver lasciato il centro di cura, la sua situazione è precipitata: è entrata nel giro della droga, frequentando persone ai margini della società, in particolare nella zona di Barriera di Milano.
Il luogo da cui la madre cerca di salvarla, corso Vigevano 41, è diventato un simbolo di degrado e pericolo. In questo edificio, tra stanze murate e occupazioni abusive, vivono decine di persone in condizioni disumane, tra cui spacciatori e tossicodipendenti. Non è la prima volta che questo posto finisce sotto i riflettori: appena pochi mesi fa, una giovane donna torinese è stata violentata e sequestrata in quello stesso stabile, episodio che ha portato all’arresto di un uomo per spaccio, violenza sessuale e ricettazione.
Il grido d’aiuto della madre di Marika ha trovato spazio sui social e tra le pagine dei giornali locali. Il suo appello è rivolto a chiunque possa intervenire per proteggere sua figlia da una realtà che ogni giorno si fa più pericolosa. Tuttavia, la maggiore età della ragazza complica ogni azione delle autorità, che non possono intervenire senza il suo consenso. "Non so più cosa fare, ho paura per la vita di mia figlia", ripete disperata la donna, che chiede con forza un intervento prima che sia troppo tardi.
Questa vicenda mette in luce un problema più ampio: il progressivo abbandono di intere aree urbane nelle mani di criminalità e degrado. Il quartiere tra Aurora e Barriera di Milano è diventato uno dei punti più critici della città, dove episodi di violenza, spaccio e aggressioni sono sempre più frequenti. Luoghi come il "Palazzo degli Orrori" non dovrebbero esistere in una metropoli moderna, eppure restano ancora fuori dal controllo delle istituzioni.
La speranza della madre di Marika è che questo appello non rimanga inascoltato e che la sua battaglia possa portare la figlia fuori da un incubo. La città di Torino deve affrontare questa emergenza con determinazione, affinché nessuna madre debba più vivere l’incubo di vedere la propria figlia scomparire nel degrado e nella paura.
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