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Cronaca

Torino, uccide il figlio con una spranga: "Mio figlio voleva soldi senza lavorare"

Pierangelo Romagnollo, 84 anni, accusato di omicidio volontario del figlio adottivo Ailton. Sentenza attesa a breve

Torino, uccide il figlio

Torino, uccide il figlio con una spranga: "Mio figlio voleva soldi senza lavorare"

Un delitto familiare ha sconvolto la quieta comunità di Roletto, piccolo centro nel Torinese. Il 5 luglio 2024, Pierangelo Romagnollo, 84 anni, ex imprenditore in pensione, ha ucciso con un colpo di spranga il figlio adottivo Ailton, 40 anni. L'omicidio è avvenuto nel giardino della loro abitazione di via Petrarca, al culmine di una violenta lite. Ora, il pubblico ministero Paolo Del Grosso ha chiesto per Romagnollo una condanna a 22 anni di carcere, sostenendo l'accusa di omicidio volontario. La sentenza di primo grado è attesa a breve.

Il caso presenta aspetti controversi. La difesa sostiene che l'anziano abbia agito per difendersi da un'aggressione del figlio. L'avvocato Domenico Verrastro, che assiste Romagnollo, ha dichiarato che il suo assistito temeva per la propria incolumità, poiché Ailton lo avrebbe minacciato con la stessa spranga usata poi per colpirlo. "Mio figlio voleva soldi senza lavorare", avrebbe raccontato Romagnollo agli inquirenti, giustificando la lunga tensione tra loro. L'avvocato ha sottolineato che l'imputato avrebbe subito nel tempo atteggiamenti minacciosi e violenti, sebbene non avesse mai sporto denuncia. "Non voleva ucciderlo", ha ribadito Verrastro davanti ai giudici della Corte d'Assise.

L'episodio ha lasciato sgomenti gli abitanti di Roletto. Romagnollo era considerato un uomo riservato e tranquillo, e il gesto ha suscitato numerosi interrogativi. Quali tensioni hanno portato alla tragedia? Si tratta di un atto di esasperazione o di una reazione sproporzionata?

L'uomo è stato arrestato subito

Le indagini dei carabinieri hanno portato all'immediato arresto dell'84enne, trovato ancora sul luogo del delitto. Gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica dei fatti analizzando testimonianze e prove, tra cui la spranga di ferro sequestrata per verificare le dichiarazioni dell'imputato.

Il processo si annuncia complesso. Il pubblico ministero insiste sulla natura volontaria dell'omicidio e chiede una pena severa, mentre la difesa punta sulla legittima difesa per ottenere l'assoluzione. La Corte dovrà valutare attentamente le prove e il contesto in cui è maturato il delitto, cercando di stabilire una verità giudiziaria che possa rendere giustizia.

Questa vicenda pone interrogativi più ampi sulla violenza all'interno delle mura domestiche. La mancata denuncia delle presunte aggressioni subite da Romagnollo è un elemento che fa riflettere sulla difficoltà, soprattutto per gli anziani, di chiedere aiuto in situazioni di conflitto familiare. Con la sentenza attesa a breve, l'attenzione rimane alta. Quale sarà il destino dell'imputato? La decisione della Corte non solo definirà la sorte di Romagnollo, ma influenzerà anche la percezione di una comunità ancora turbata da quanto accaduto.

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