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Truffe telefoniche: nel mirino gli anziani, tra inganni e panico

Organizzazioni criminali sfruttano la paura per estorcere denaro e gioielli. I racconti delle vittime svelano raggiri premeditati e dettagli inquietanti

Ivrea e i suoi cittadini sotto l'attacco delle truffe telefoniche

Truffatori

Negli ultimi giorni, un’ondata di truffe telefoniche sta seminando il panico in tutto il Canavese. I truffatori, con una precisione inquietante, si spacciano per forze dell’ordine o avvocati, e sfruttano la vulnerabilità degli anziani con richieste di denaro immediato. Gli escamotage sono vari: dal pagamento in contanti alla consegna di gioielli o orologi, spesso calati da finestre, per evitare presunte conseguenze legali a carico di un parente.

Una delle segnalazioni più recenti riguarda una coppia di anziani residenti in via Gobetti a Ivrea, nella zona della Sacca. A raccontare l’accaduto è il figlio: “Hanno telefonato ai miei genitori dicendo che ero in questura per un incidente stradale in cui avrei investito due bambini. Hanno fatto il nome della loro madre e persino di un presunto avvocato che mi stava aiutando. Richiedevano denaro, gioielli e orologi da calare dalla finestra. Un complice era già appostato sotto casa. Hanno citato anche il nome di mia moglie.” L’episodio conferma come queste truffe siano frutto di un’organizzazione meticolosa, basata su una conoscenza approfondita delle vittime e dei loro familiari. Non si tratta di telefonate improvvisate, ma di veri e propri raggiri studiati nei minimi dettagli per ottenere la fiducia degli interlocutori.

La modalità telefonica non è l’unico strumento utilizzato dai truffatori. Un’altra cittadina ha segnalato un tentativo di truffa a Montalto Dora, dove la madre anziana ha ricevuto una telefonata simile. In un altro caso, una vittima racconta di aver ricevuto una lettera sospetta seguita da un messaggio e poi da una telefonata: “Mi chiedevano perché non avessi compilato un modulo ricevuto per messaggio, nel quale volevano i miei dati personali. Non ho risposto, ma bisogna sempre verificare la provenienza di lettere o messaggi prima di fornire informazioni sensibili.”

Un altro caso emblematico riguarda una vicina di casa di una residente, caduta nella trappola. “Un finto carabiniere e un falso avvocato le hanno detto che la figlia aveva investito e ucciso una persona. Hanno chiesto quanto oro e denaro avesse in casa, dicendo che servivano per attenuare la pena. Conoscevano tutto: nomi, cognomi e persino i dettagli lavorativi dei familiari. La mia vicina ci ha creduto e ha consegnato denaro e oro dalla cassaforte. Nei giorni successivi c’è stato un via vai sospetto di persone nella sua casa.”

Le segnalazioni dipingono un quadro inquietante: gli anziani sono le vittime preferite di questi raggiri. La strategia è semplice ma efficace: mettere la vittima in uno stato di panico, sfruttando la paura per i propri cari. Spesso viene raccontato di un figlio o un nipote in difficoltà, arrestato o coinvolto in un grave incidente.

truffata

Le autorità ricordano che le forze dell’ordine non richiederanno mai pagamenti in contanti o gioielli. È fondamentale che i familiari avvisino gli anziani di queste pratiche, suggerendo di non fidarsi e di contattare immediatamente parenti o amici per verificare l’attendibilità delle richieste. Inoltre, ogni tentativo di truffa dovrebbe essere segnalato alla Polizia Postale o alle forze dell’ordine locali. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e collaborazione sarà possibile arginare questo fenomeno.

Insomma, occhi aperti e massima prudenza: la prevenzione resta l’arma più efficace contro chi si approfitta dei più deboli.

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