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Cronaca

Addio a Furio Colombo: un faro del giornalismo e della cultura italiana

Dalla direzione de L’Unità alla fondazione de Il Fatto Quotidiano, il suo impegno per un'informazione indipendente

Addio a Furio Colombo

Addio a Furio Colombo: un faro del giornalismo e della cultura italiana

La scomparsa di Furio Colombo, a 94 anni, segna la fine di un'epoca per il giornalismo e la cultura italiana. Uomo di straordinaria passione civile e intellettuale poliedrico, Colombo lascia un'eredità indelebile. La sua carriera, che ha abbracciato giornalismo, politica e cultura, ha influenzato profondamente il panorama italiano, divenendo un punto di riferimento per generazioni.

Nato in Valle d'Aosta e laureato in giurisprudenza a Torino, Colombo ha iniziato la sua carriera negli anni '50, dividendosi tra l'Italia e gli Stati Uniti. Collaboratore della RAI, ha lavorato con figure come Umberto Eco, Gianni Vattimo e Piero Angela, portando innovazione nei programmi culturali. Negli Stati Uniti, Colombo ha insegnato alla Columbia University, diventando un ponte tra due culture e plasmando una visione cosmopolita che ha caratterizzato tutta la sua opera.

Colombo è stato una delle penne più incisive del giornalismo italiano. Inviato RAI e corrispondente dagli Stati Uniti, ha collaborato con testate prestigiose come La Repubblica, L'Unità (di cui è stato direttore) e Il Fatto Quotidiano, che ha contribuito a fondare. La sua visione innovativa e il suo impegno per un'informazione libera hanno lasciato un segno profondo nel panorama mediatico. Per Piero Fassino, Colombo è stato "un maestro di straordinaria passione civile", capace di coniugare curiosità intellettuale e lucidità analitica.

Oltre al giornalismo, Colombo ha avuto una lunga carriera politica, ricoprendo il ruolo di parlamentare per DS, L’Ulivo e PD fino al 2013. La sua attività politica è stata caratterizzata da un forte impegno civile, culminato nella legge per l'istituzione del Giorno della Memoria, dedicato alle vittime del genocidio ebraico. Come ha ricordato Enrico Salza, Colombo è stato "un uomo di valore, capace di raccontare altri mondi senza mai dimenticare le sue radici".

Parallelamente, Colombo ha diretto l’Istituto di Cultura di New York e scritto testi letterari e cinematografici, confermandosi un intellettuale a tutto tondo. La sua capacità di spaziare tra ambiti diversi lo ha reso una figura unica nel panorama culturale italiano.

I funerali di Furio Colombo si terranno domani al cimitero acattolico di Roma, un luogo simbolico per un uomo che ha sempre cercato di abbattere barriere e costruire ponti. Colombo lascia in eredità un esempio di dedizione al giornalismo e alla cultura, un messaggio di impegno civile e intellettuale che continuerà a ispirare.

Come ha sottolineato Salza, "ci mancherà il suo acuto discernimento e la sua attenzione alla pubblica opinione, che considerava il suo principale interlocutore". Colombo non è stato solo un testimone del suo tempo, ma un protagonista che ha contribuito a plasmare il dibattito culturale e politico italiano. Un'eredità che vivrà per sempre.

Inviato RAI e corrispondente dagli Stati Uniti, Colombo ha collaborato con testate prestigiose come La Repubblica, L'Unità (di cui è stato direttore) e Il Fatto Quotidiano, che ha contribuito a fondare

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