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Cronaca

Notte di San Silvestro in Val di Susa: assalto al cantiere Tav di Chiomonte

Trenta attivisti incappucciati scatenano tensioni: razzi, bombe carta e sassi contro le forze dell’ordine. Lacrimogeni per disperdere i manifestanti

Tensioni in Val di Susa: Scontri tra No Tav e Polizia nella Notte di San Silvestro

Notte di tensioni quella di San Silvestro in Val di Susa, nel Torinese, dove la frangia più oltranzista del movimento No Tav ha assaltato il cantiere di Chiomonte. Dal presidio dei Mulini una trentina di attivisti incappucciati hanno prima effettuato una battitura alle reti del cantiere, hanno tentato di strappare le recinzioni di filo spinato e poi hanno sparato contro le forze dell'ordine razzi, bombe carta e lanciato dei sassi. La polizia in risposta ha dovuto lanciare alcuni lacrimogeni.

La notte di San Silvestro, tradizionalmente associata ai festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno, si è trasformata in un campo di scontro nella Val di Susa, riaccendendo una ferita mai del tutto rimarginata nella politica e nella società italiana. Gli episodi, documentati dalla redazione ANSA, vedono protagonisti attivisti No Tav, decisi a sfidare uno dei simboli più controversi della modernizzazione infrastrutturale del Paese: il cantiere per la linea ferroviaria Torino-Lione.

Dai primi resoconti, emerge un quadro di violenza crescente. Dopo la battitura simbolica alle reti, gli attivisti hanno spinto sull’escalation, tentando di abbattere le recinzioni protette da filo spinato. A seguire, il lancio di razzi, bombe carta e pietre ha messo in pericolo le forze dell’ordine, costringendole a rispondere con lacrimogeni per disperdere la folla. Un copione già visto, ma non per questo meno drammatico.

Il progetto Tav, pensato per collegare Torino a Lione con un'infrastruttura ferroviaria moderna, ha diviso l'opinione pubblica per oltre tre decenni. I fautori sottolineano i benefici economici e logistici che deriverebbero dall’opera, mentre i contrari denunciano l’impatto devastante sull’ambiente, il costo spropositato e i rischi per la salute dei cittadini. La Val di Susa, con le sue montagne e il suo paesaggio incontaminato, è diventata il simbolo di questa resistenza. Qui, il conflitto tra progresso e conservazione del territorio si traduce in un confronto costante, a tratti violento.

L’intervento delle forze dell’ordine nella notte di San Silvestro ha rappresentato, secondo molti, una risposta necessaria per contenere un’azione altrimenti fuori controllo. “Lancio di lacrimogeni inevitabile”, hanno commentato fonti vicine alle autorità, ma resta aperto il nodo su come prevenire simili episodi in futuro senza alimentare la tensione tra le parti.

Mentre il cantiere di Chiomonte rimane un simbolo di progresso per alcuni e di oppressione per altri, il dialogo tra istituzioni e oppositori sembra ancora un’utopia. La notte di Capodanno conferma come il tema Tav sia ben lontano da una risoluzione. La Val di Susa, da teatro naturale di bellezza, è diventata il fulcro di una battaglia che mescola istanze ambientali, sociali e politiche.

Insomma, il 2025 si apre sotto il segno della divisione e della tensione. Riuscirà l’Italia a trovare un compromesso tra sviluppo e rispetto per le comunità locali? O assisteremo all’ennesimo anno di contrasti e conflitti? La Val di Susa resta in bilico, un microcosmo di fratture che riflette quelle dell’intero Paese.

notav

La linea e i costi

La Linea Ferroviaria Torino-Lione è un progetto infrastrutturale di rilevanza internazionale, concepito per migliorare i collegamenti ferroviari tra Italia e Francia. Inquadrata nel Corridoio Mediterraneo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), quest'opera nasce negli anni '90 con l'obiettivo di ottimizzare il trasporto di merci e passeggeri attraverso le Alpi. La sua realizzazione rappresenta una risposta alla necessità di spostare una parte significativa del traffico merci dalla strada alla ferrovia, riducendo così l'impatto ambientale e aumentando l'efficienza del sistema di trasporto.

Il cuore del progetto è il tunnel di base del Moncenisio, una galleria a doppia canna di 57,5 chilometri che collegherà la Val di Susa, in Italia, con la Maurienne, in Francia. Questo tunnel, una volta completato, sarà uno dei più lunghi al mondo. La linea completa si estenderà per circa 270 chilometri, con la maggior parte del percorso in territorio francese. I lavori in corso prevedono l'impiego di avanzate tecniche di scavo, incluse le frese meccaniche (TBM) e metodi tradizionali, per superare le sfide ingegneristiche imposte dal territorio montano.

Il costo stimato per la sezione transfrontaliera è di circa 8,6 miliardi di euro, un investimento significativo finanziato al 40% dall'Unione Europea, al 35% dall'Italia e al 25% dalla Francia. Questo finanziamento condiviso riflette l'importanza strategica dell'opera, che non solo mira a favorire la sostenibilità ambientale, ma anche a promuovere l'integrazione economica tra i due Paesi.

Il progetto ha generato un dibattito acceso, dividendo l'opinione pubblica e suscitando proteste, soprattutto nella Val di Susa. I critici denunciano l'impatto ambientale e i costi elevati, mentre i sostenitori evidenziano i benefici a lungo termine, come la riduzione del traffico stradale e l'accelerazione del trasporto ferroviario. La messa in esercizio della tratta transfrontaliera è prevista per la fine del 2029, rappresentando una scadenza cruciale per il completamento di un'infrastruttura che potrebbe trasformare il trasporto europeo.

La Linea Torino-Lione non è solo un'opera di grande complessità tecnica, ma anche un simbolo di come progresso e sostenibilità possano trovare un equilibrio. Il suo completamento rappresenterà un passo avanti significativo per il trasporto ferroviario, favorendo collegamenti più rapidi e sostenibili tra Italia e Francia e contribuendo allo sviluppo di una rete di trasporti più efficiente in Europa.

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