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Cronaca
04 Novembre 2024 - 14:37
Mara Favro, otto mesi di mistero
Dopo otto mesi di angoscia e silenzio, riprendono le ricerche di Mara Favro, la 51enne di Susa scomparsa lo scorso 8 marzo dopo aver lasciato la pizzeria «Don Ciccio» di Chiomonte, dove lavorava. L'ultima traccia utile è stata trovata grazie alla cella telefonica a cui si era collegato il cellulare della donna, localizzata nella zona boschiva di Gravere, in Val di Susa.
Questa mattina, quattro squadre dei vigili del fuoco hanno iniziato a perlustrare i sentieri circostanti, supportate dal personale Saf (Speleo Alpino Fluviale), pronto a intervenire nelle aree più impervie. Le ricerche includono anche l'uso di droni per esplorare l'area dall'alto e individuare eventuali tracce, persino sott'acqua, con la collaborazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
L'inchiesta, condotta dalla procura di Torino e coordinata dal procuratore aggiunto Cesare Parodi, ha portato all'individuazione di due indagati per omicidio e occultamento di cadavere: Vincenzo Milione, titolare della pizzeria, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo trasferitosi in un'altra regione dopo la scomparsa di Mara Favro. I due sono assistiti dagli avvocati Luca Calabrò ed Elena Picatti.
A far scattare l'indagine era stata la denuncia del fratello di Mara Favro, presentata con il supporto dell'avvocato Roberto Saraniti. Da allora, le forze dell'ordine e i volontari non hanno mai smesso di cercare risposte. Oggi, con l'ausilio delle tecnologie più avanzate e l'impegno congiunto delle squadre sul campo, le speranze di trovare nuovi indizi sembrano riaccendersi.
Le ricerche continueranno nelle prossime ore, con l'obiettivo di esplorare ogni possibile pista e fare luce su uno dei casi più enigmatici che hanno scosso la Val di Susa.
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