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Cronaca
08 Novembre 2024 - 22:14
Mercoledì sera, ore 22:40, stazione di Ivrea. Il capostazione è di turno, si trova nell'ufficio movimento della stazione per garantire la puntualità e la sicurezza del treno in partenza e in arrivo. Come da prassi, esce un momento per monitorare l’ingresso del convoglio, un gesto di routine per chi, ogni giorno, è impegnato a tenere sotto controllo la circolazione ferroviaria.
Ma questa volta, il rientro in ufficio riserva una brutta sorpresa: il suo telefono, lasciato sulla scrivania, è sparito. Un furto inaspettato, che rivela però molto di più della semplice perdita di un oggetto personale.
Il capostazione ha sporto denuncia ai carabinieri di Aosta, dove risiede e, in queste ore, sono cominciate le indagini ma l’episodio solleva un problema enorme.
L’ufficio movimento è, infatti, un luogo chiave, da cui si coordinano le operazioni sui binari e dove l’accesso dovrebbe essere ristretto e protetto, eppure qualcuno è riuscito a introdursi indisturbato, intrufolandosi nella cabina di manovra e portando via un oggetto personale del responsabile di turno. E se avesse toccato dei bottoni, anche solo involontariamente? Che cosa sarebbe accaduto?
La verità è che l'area della ex stazione è diventata, negli ultimi mesi, teatro di una serie di episodi di criminalità che stanno rendendo il luogo sempre meno sicuro.
Un panorama desolante che si estende anche al Movicentro, un’area di transito per pendolari e viaggiatori, ma che, soprattutto nelle ore serali, si trasforma in una sorta di “zona franca” (la definizione è del sindaco Matteo Chiantore), dove l’ordine sembra cedere il passo al disordine e al degrado.
Il furto, insomma, si inserisce in una scia di fatti inquietanti che stanno destabilizzando non solo chi lavora alla stazione, ma anche i residenti e i pendolari che ogni giorno attraversano quest'area.
E citiamo l’aggressione a due turiste indiane di passaggio sulla Via Francigena, accerchiate, derubate e spintonate. Ma anche al furto nel “Buffet Stazione”, per mano di un gruppo di sei persone che ha forzato l’ingresso del locale, portando via sigarette e alcolici per un valore di circa 2.000 euro. E poi ancora l’aggressione subita da un uomo ad agosto, colpito al volto da uno sconosciuto. Infine la rapina di una catenina d’oro a un ragazzo di appena 15 anni, assalito da un coetaneo. Tutt'intorno bottiglie rotte, spazzatura e graffiti sulle pareti.
Le denunce si accumulano, le richieste di un intervento si fanno sempre più pressanti, se ne sono accorti i cittadini, i pendolari, gli esercenti e persino il personale ferroviario, costretto a lavorare in una zona che non sembra più rispondere alle minime garanzie di sicurezza. E tutti adesso si chiedono se si possa davvero parlare solo di "percezione", come è stata definita dal Prefetto Donato Cafagna e dallo stesso sindaco Matteo Chiantore ad un recente incontro, o qualcosa di più...
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