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Cronaca
24 Settembre 2024 - 08:34
Dal loro nome, "Banda della Marmotta", si potrebbe pensare a dei personaggi usciti da un albo a fumetti, ma purtroppo la realtà è ben lontana dall'essere cartoonesca.
Da diversi mesi, infatti, questa banda sta causando danni significativi ai bancomat del Canavese e alla tranquillità della popolazione.
Il nome della banda deriva dalla tecnica utilizzata per far esplodere i bancomat. In questo caso, la "marmotta" è un dispositivo metallico a forma di cono, capace di contenere fino a mezzo chilo di polvere da sparo.
All'estremità opposta si trova la miccia: una volta inserita nella fessura del bancomat o dello sportello scelto, i ladri devono semplicemente accendere la miccia, mettersi al riparo e poi uscire a recuperare i contanti.
In questo modo, non si attiva il meccanismo di sicurezza che macchia le banconote con l'inchiostro in caso di furto. L'esplosione, infine, è preceduta da un fischio che ricorda proprio il suono di una marmotta.
Nella notte del 5 maggio 2024, la banda fa esplodere il bancomat dell'ufficio postale di San Maurizio Canavese, situato in via Paolo Tesio 1. L'attacco avviene intorno alle 03:00, in un momento in cui la maggior parte dei residenti è immersa nel sonno. Il fragore dell'esplosione risuona nell'aria, risvegliando gli abitanti e creando un immediato senso di panico e confusione.
I malviventi riescono a sottrarre circa 90.000 euro in contanti nel giro di soli dieci minuti. Una volta portato a termine il colpo, i criminali scompaiono nel nulla, prima che le autorità possano intervenire.
I ladri entrano in azione nelle prime ore di mercoledì 3 luglio, dirigendosi verso lo sportello bancomat in via Drovetti a Barbania. Con un colpo ben pianificato, fanno saltare in aria il dispositivo, provocando un'esplosione che risuona nel quartiere e risveglia bruscamente i residenti.
Dopo il fragore, una densa colonna di fumo fuoriesce dallo sportello distrutto, avvolgendo la scena in un'atmosfera di caos e tensione. I criminali fuggono nuovamente, portando con sé una somma di denaro che, tutt’ora, non è stata rivelata.
Intorno alle 3 di notte del 13 luglio, i rapinatori fanno esplodere il bancomat della BiverBanca situato in piazza della Repubblica, a Strambino.
Tuttavia, questo non è il primo attacco in questa zona: il 14 aprile, infatti, la stessa banda aveva già colpito, facendo saltare il bancomat dell'ufficio postale locale.
Nella notte tra martedì 30 e mercoledì 31 luglio 2024, la quiete di Ciriè viene infranta dall'attacco della "Banda della Marmotta" allo sportello automatico della Banca del Piemonte, situato in via Vittorio Emanuele.
Intorno alle 4 del mattino, il gruppo mette in atto il suo piano saturando il vano del bancomat con del gas esplosivo. Dopo il fragore, i ladri agiscono con rapidità e riescono a portare via circa 25.000 euro.
Alle 4 del mattino dell'11 settembre 2024, il centro storico di Rivarossa viene scosso da un'esplosione violenta in via Frescot, dove i criminali prendono di mira lo sportello automatico della banca Intesa-Sanpaolo. Tuttavia, il piano dei ladri non si sviluppa come previsto: la cassa del bancomat, infatti, resiste all'impatto della detonazione.
I malviventi, trovandosi a mani vuote e senza alcun bottino, comprendono che la loro operazione è andata a monte e decidono di fuggire. Nonostante il colpo sia fallito, l'esplosione provoca comunque danni ingenti alla struttura della banca, frantumando le vetrate e danneggiando i muri dell'edificio, che ospita anche alcune famiglie e un negozio di mobili.
Complessivamente, nel solo territorio metropolitano, che corrisponde all’ex provincia di Torino, i colpi riusciti o tentati hanno già superato la ventina nel solo 2024. La crescente ondata di attacchi ai bancomat solleva preoccupazioni sempre più urgenti sulla sicurezza delle nostre comunità.
Nonostante le banche stiano adottando misure preventive più rigorose, la minaccia persiste, causando danni non solo materiali ma anche psicologici ai cittadini.
La sicurezza dei bancomat deve perciò diventare una priorità, affinché i residenti possano ritrovare la loro tranquillità.
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