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Cronaca
31 Maggio 2024 - 10:32
I delinquenti continuano a colpire i bancomat e gli sportelli del territorio.
L’ultimo fatto è andato in scena alle prime ore di oggi, venerdì 31 maggio: poco dopo l’1.30 di notte un gruppo di malviventi è entrato in azione a Robassomero, presso la macchinetta Unicredit di via Braccini 6.
Il colpo fortunatamente non è riuscito, e gli autori si sono dati alla fuga; sulle loro tracce adesso ci sono i carabinieri della compagnia di Fiano e quella di Venaria.
Per tentare il furto, i delinquenti hanno prima manomesso l’impianto di video-sorveglianza e poi hanno attaccato il bancomat, cercando di distruggerlo con una fiamma ossidrica.
Non riuscendo a portare a termine il colpo sono scappati, avvolti dal buio della notte.
Quello di questa notte è l’ennesimo furto che viene tentato o effettivamente compiuto sul territorio.
Nemmeno un mese fa, aveva fatto scalpore a San Maurizio Canavese l’esplosione messa in atto nell’ufficio postale di via Paolo Tesio, con un boato che aveva fatto tremare l’edificio fino alle fondamenta.
L’attacco era avvenuto intorno alle 3 di notte, quando la maggior parte degli abitanti dormiva tranquillamente. I malviventi avevano utilizzato un sofisticato sistema noto come “marmotta” per far esplodere il bancomat, riuscendo a portare via circa 90.000 euro in contanti. L’intera operazione era stata completata in appena dieci minuti, con i criminali svaniti nel buio della notte prima che qualcuno potesse intervenire.
Solo un giorno prima, alcuni delinquenti avevano portato a termine un altro colpo a Settimo Torinese, sempre intorno alle 3 del mattino. Lo sportello automatico della Banca di Asti in via Giannone era stato fatto saltare in aria, svegliando i residenti della zona con una potente esplosione. E sempre nella stessa notte, a inizio maggio, dei ladri erano entrati in azione anche a Crescentino presso la BiverBanca, situata in piazza Caretto vicino al Municipio.
Un’ondata di violenza e furti che negli ultimi mesi sta colpendo tutto il territorio, dal Canavese fino ad arrivare alle porte di Torino. Al momento, non è chiaro se la banda che è entrata in azione a Robassomero nel corso della nottata appena passata sia collegata o meno con gli autori dei furti agli sportelli nei Comuni limitrofi.
In gergo è nota come la “tecnica della marmotta”, utilizzata dai delinquenti per far saltare in aria i Bancomat e portare a termine i loro colpi. Ma perché proprio questo nome?
Le forze dell’ordine ipotizzano che il termine sia stato adottato perché la bomba che viene utilizzata per far saltare in aria gli sportelli emette, prima di esplodere, un “fischio” simile al verso che fa, appunto, la marmotta.
La marmotta in questione sarebbe un oggetto di metallo con un contenitore a forma di cono, che può contenere anche mezzo chilo di polvere da sparo. All’estremità opposta del marchingegno si trova la miccia: una volta che l’oggetto viene inserito all’interno della fessura del Bancomat o dello sportello preso di mira, i ladri non devono fare altro che accendere la miccia, mettersi al riparo e poi uscire per prelevare i contanti.
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