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Lessolo
26 Febbraio 2024 - 11:58
Inseguita da una ronda
Dopo l'allarme ladri, ora il pericolo è quello delle ronde. Quel gruppo di cittadini che si è organizzato per pattugliare di notte le vie di Lessolo e frazione Calea, sta iniziando a creare tensione tra i cittadini.
E questo, nonostante la buona fede che ha animato l'iniziativa quando il piccolo centro eporediese è stato travolto da un'ondata di furti senza precedenti, realizzati da ladri spregiudicati che non si sono fatti problemi ad entrare nelle case di notte con i proprietari dentro tornando a visitare le stesse abitazioni anche più volte.
Prima era solo una chat su whatsapp per segnalare quanto di anomalo avvenisse in paese. Un gruppo nato con l'intento di mettersi a disposizione delle forze dell'ordine per garantire un controllo più capillare del territorio. Ma poi i cittadini hanno deciso di organizzarsi in pattuglie notturne di controllo di vicinato.
"Sono giorni che uomini e donne fanno ronde notturne - si legge in un post sul web - abbiamo creato un gruppo per organizzarci e anche per segnalare. Il gruppo servirà anche in futuro per aiutarci in qualsiasi situazione di emergenza ci potrà essere. Quando ci si trova la sera per organizzarci e vedo tantissime persone, mamme, papà, nonni, sono talmente orgogliosa del paesello che mi sento anche più sicura. Il popolo fa le ronde da settimane ormai".
Questo sta avvenendo sia a Borgofranco d'Ivrea che a Bajo Dora che a Lessolo e in frazione Calea.
Ma se a Borgofranco il sindaco è già intervenuto più volte per evitare la caccia alle streghe, cercando di stemperare gli animi e organizzando incontri con le forze dell'ordine che potessero far comprendere i pericoli di simili iniziative autogestite, a Lessolo si ha la sensazione che la situazione stia letteralmente sfuggendo di mano.
Vuoi perché qui manca da mesi il sindaco che ad agosto si è dimesso, vuoi perché gli animi sono esasperati, ma la tensione è in continuo aumento.
E qualche sera fa è successo proprio ciò che era prevedibile, in queste situazioni di totale autogestione della sicurezza. Una donna del paese è stata inseguita perché scambiata per una ladra. A tallonarla non è stata una sola uto, ma ben tre autovetture con a bordo in tutto sette persone.
Quel che è più grave è che queste persone pretendevano che si identificasse e dicesse dove stesse andando, spiegando anche il motivo delle strade percorse.
"Assurdo, quello che sta succedendo è assurdo - si sfoga la donna -. Mi è stato anche impedito di pubblicare la mia versione dei fatti sulla chat whatsapp "SOS Lessolo" fatta per il controllo di vicinato. Ho chiesto di essere inserita nel gruppo per poter raccontare la mia versione. Ma non mi hanno inserito".
Ecco il suo racconto: "Giovedì sera stavo tornando a casa, due macchine mi hanno accodato. Ho fatto inversione nel parcheggio antistante la palestra, per accertarmi che mi inseguissero e non fossero mie paranoie.. A quel punto le macchine sono diventate tre e mi hanno seguito sino all'incrocio con Via Arduino Casale. Sono tornata indietro e loro dietro...una si è persa due mi hanno seguito per Cordola, dove al primo spiazzo ho fatto inversione una ha proseguito perché non ha fatto in tempo a girare, l'altra me la sono trovata a questo punto in senso opposto. Mi sono fermata ed ho chiarito che non volevo essere seguita".
Inizia un vai e vieni tra le vie del paese: "Nel frattempo erano passati venti minuti ed io non riuscivo a rientrare a casa mia, perché non avevo piacere che quelle persone sapessero dove abito". Esasperata si ferma per dire a quell'altra donna al volante di non seguirla più.
A Borgofranco, sindaco e carabinieri sono intervenuti per calmare gli animi
Arrivati al cantone Magninengo sale l'esasperazione: "Mi sono fermata e ho tirato due manate sul vetro della macchina e le ho detto di scendere. Un tizio che sosteneva che non ci fosse stato nessun inseguimento e che loro erano quelli delle ronde che lo facevano per il benessere della comunità. Nessun inseguimento? Tre macchine e sette persone a Magninengo non ci sono neanche alla festa del paese!".
Scoppia un acceso diverbio: "Ho espresso in maniera colorita il mio dissenso. Questa non è vigilanza. Ritengo che inseguire le persone sia assolutamente inaccettabile".
Le ragioni di quelli della ronda fanno molto pensare su quella che è la deriva che quest'iniziativa sta prendendo: "Uno di loro affermava che lo faceva per il bene della comunità e che io avrei dovuto fermarmi e dare spiegazioni. Fermarmi e dare spiegazioni? Ma siamo impazziti? Io se torno a casa non devo dare spiegazioni a nessuno e non devo essere seguita. Le spiegazioni le dò alle forze dell'ordine non a dei cittadini che si ergono senza alcun titolo a sceriffi del territorio".
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