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Borgofranco d'Ivrea
17 Febbraio 2024 - 12:20
Ronde
Oltre una ventina di furti in pochissimi giorni. Ladri che entravano di notte nelle abitazioni con le persone in casa e i bambini che dormivano. Proprietà violate anche due volte a distanza di poche ore.
L'incubo che ha travolto Borgofranco d'Ivrea nei giorni prima del Carnevale ha lasciato segni profondi in una comunità che, spaventata da quello che stava succedendo, ha iniziato ad organizzarsi.
All'inizio era solo una chat, anzi due: una per Bajo Dora con circa 210 iscritti, e un'altra per Borgofranco con un centinaio di iscritti. Con loro anche gli abitanti di frazione Calea di Lessolo. Da questi gruppi whatsapp passavano tutte le informazioni utili, gli avvistamenti sospetti, dettagli preziosi prontamente comunicati alle forze dell'ordine.
Ma nel giro di poco dalle semplici comunicazioni si è passati alle vie di fatto con cittadini che si sono organizzati per pattugliare le vie della frazione e del capoluogo durante quelle notti infernali. Ronde che vigilano fino all'alba.
Gruppi da circa una ventina di persone che, a bordo di auto o a piedi vigilano sul sonno del resto del paese.
"Sono giorni che uomini e donne fanno ronde notturne - si legge in un post sul web - abbiamo creato un gruppo per organizzarci e anche per segnalare, gruppo che servirà anche in futuro per aiutarci in qualsiasi situazione di emergenza ci potrà essere! Quando ci si trova la sera per organizzarci e vedo tantissime persone, mamme, papà, nonni, sono talmente orgogliosa del paesello che mi sento anche più sicura! So che anche a Calea e penso a Lessolo vi sono i gruppi di ronda".
La conferma arriva subito dopo: "Anche in frazione Calea stessa cosa di Baio. Il popolo fa le ronde da settimane ormai".
La situazione, però, come spesso capita in questi casi in cui a mettersi a disposizione non è personale formato e pronto a questo genere di interventi, sta sfuggendo di mano e anche il sindaco Fausto Francisca che in un primo momento non era poi così contrario alla vigilanza fai da te, è dovuto intervenire.
"Qui in paese sta scoppiando la psicosi - dice allarmato - si iniziano a seguire anche le ombre e il timore che si possano compiere degli errori è sempre più grande".
E così, alcune sere fa, verso le 22,30 il sindaco, accompagnato dall'assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca e dai carabinieri ha incontrato i cittadini: "L'ho fatto per calmare gli animi - spiega - c'è troppa tensione, bisogna mettere un freno".
L'intervento dei carabinieri con il sindaco e l'assessore regionaleRicca
Da circa una settimana non si registrano più furti a Borgofranco, ma la tensione è altissima e le ronde continuano.
I furti, infatti stanno continuando a Lessolo. Verso mezzanotte, tra venerdì 16 e sabato 15 febbraio, due uomini incappucciati hanno provato ad entrare in una casa di via Vittorio Veneto. Tramite l'impianto di allarme, il proprietario è anche riuscito a scattare una foto.
Per cercare di correre ai ripari e riportare la serenità in paese, il sindaco ha organizzato un incontro che si terrà martedì sera alle 18,30 in Sala Consiliare a Borgofranco.
"Ci sarà il comandante dei carabinieri della compagni di Ivrea, Manuel Grasso, ci sarà il comandante della nostra Polizia Municipale, Fabrizio Fracassa, tornerà l'assessore regionale Fabrizio Ricca. L'intenzione è quella di incontrare la popolazione per fare un punto della situazione lasciando che a parlare siano le forze dell'ordine. Va bene il volontariato, ma dev'esserci una regia e un coordinamento con le istituzioni. Altrimenti non va bene".
Quel che più spaventa gli abitanti di Borgofranco e delle frazioni, è la spregiudicatezza con cui questi individui agiscono. La maggior parte dei furti, infatti, sono stati messi a segno nonostante ci fossero persone nelle case.
Una disavventura vissuta anche dal consigliere comunale, capogruppo di maggioranza, Luca Quacchia che nella notte tra venerdì e sabato si è ritrovato due persone a volto coperto aggirarsi nella sua camera da letto.
"In camera da letto c'eravamo io e mia moglie - racconta -. Nella loro cameretta dormivano i nostri figli di 6 e 8 anni. Abbiamo sentito un rumore, ma non ci siamo subito allarmati. Con due bimbi in casa è normale sentire dei rumori di notte. Subito dopo, però, abbiamo sentito scendere le scale e così abbiamo capito cosa stesse succedendo".
Il consigliere comunae capogruppo di maggioranza, Luca Quacchia
Quel che il consigliere racconta è quanto di più simile ad un incubo possa esserci: "Mi sono alzato e mi sono trovato faccia a faccia con due individui con il volto coperto da un passamontagna. Sono subito fuggiti. Io ho afferrato una torcia e gliel'ho puntata contro. Loro, prima, hanno cercato di nascondersi al pian terreno, poi sono scappati tagliando per i prati. Li ho inseguiti sempre con la torcia in mano e a quel punto hanno abbandonato la borsa di mia moglie con dentro la refurtiva continuando a correre verso via Monterosa. Lì probabilmente c'erano dei complici ad aspettarli in auto".
Nel frattempo in via Pozzo, dove il consigliere vive con la sua famiglia, arrivano i carabinieri: "Li abbiamo chiamati subito e in tre minuti una pattuglia era già a casa nostra. Probabilmente erano in giro. Subito dopo è arrivata una seconda pattuglia di rinforzo. Abbiamo provato ad inseguirli. Io sono nato a Borgofranco e di questi posti conosco ogni anfratto, ma nel frattempo si sono dileguati. Spariti".
La famiglia Quacchia non è stata l'unica a vivere questa terribile esperienza in questi giorni: "Mentre sporgevo denuncia dai carabinieri di Settimo Vittone sono arrivate altre persone. Almeno cinque o sei quelle che ho visto io".
La cosa più preoccupante è che in certi casi i ladri sono anche tornati: "Una mia collega che vive in via dei Mulini mi ha detto che martedì scorso i ladri le sono entrati in casa e venerdì notte nei garage. Non si può vivere così è un incubo" si sfoga Quacchia.
Il sindaco Fausto Francisca è tra gli abitanti che si sono trovati inseriti nella chat: "Non è stata un'iniziativa dell'amministrazione comunale - spiega -. Capisco i cittadini che stanno cercando di fare qualcosa per aiutare le forze dell'ordine a tenere sotto controllo la situazione. Baio Dora è una comunità molto unita, compatta. Fino alla chat credo che abbiano fatto bene. Per quanto riguarda le ronde, invece, stanno diventando un problema".
Il sindaco Fausto Francisca è preoccupato
L'invito del sindaco è quello di segnalare qualsiasi cosa, scattare fotografie, comunicare con le forze dell'ordine: "La mobilitazione è scattata ovunque in paese. Insieme otterremo il risultato che ci prefiggiamo: vivere serenamente in un paese tranquillo".
Della stessa opinione Luca Quacchia che è un carabiniere in congedo: "Ben venga il gruppo whatsapp. La comunicazione in questi casi è importante ed è uno strumento di auto alle forze dell'ordine. Le ronde, invece, mi lasciano perplesso. Si rischia una caccia alle streghe con il pericolo di linciaggi. E tutto questo scatena un ulteriore problema di ordine pubblico".
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