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Cronaca

Auto piomba su una carrozza, morto il cavallo

E' successo questa mattina a Piverone

Piverone

Il cavallo travolto nell'incidente di stamattina a Piverone ha riportato la frattura delle gambe. E' stato abbattuto

Rientra tra le categorie degli incidenti "bizzarri", di quelli che non si sentono tutti i giorni (e per fortuna) quello occorso questa mattina sulla Strada Provinciale 228 nel territorio di Piverone.

Un'auto è piombata su una carrozza per il trasporto di persone, trainata da un cavallo.

Ad avere la peggio è stato l'animale: il cavallo è stato abbattuto dal personale sanitario per le gravi ferite riportate. Aveva le gambe spezzate.

Sulla carrozza c'era solo il cocchiere, che è rimasto ferito e trasferito con un'ambulanza del 118 all'ospedale di Ivrea. Le sue condizioni non sono gravi.

La Sp 228 porta a Piverone

Illeso, invece, il conducente della Volkaswagen Passat che s'è schiantata contro la carrozza.

Sulla dinamica dell'incidente stanno lavorando i carabinieri di Ivrea.

L'incidente di questa mattina

L'Oipa: "Vietate le carrozze in tutta Italia!"

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), intanto, con una nota stampa ha fatto sapere che chiederà formalmente al Comune e all’Area metropolitana se il cocchiere sia in possesso di una regolare licenza.

L’Oipa, da sempre impegnata nella battaglia per l’abolizione delle botticelle e di tutti i veicoli a trazione animale, torna a chiedere a Governo e Parlamento una previsione legislativa che vieti l’uso di poveri animali costretti a trainare carrozze in strada. Si realizzerebbe così la volontà della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica.

In Italia sono ormai poche decine i titolari di licenze, fa notare l’Oipa, tuttavia le Amministrazioni locali, senza una previsione nazionale, non possono abolirle.

Cavalli che trainano una carrozza in centro città

“È tempo di superare questa tradizione antiquata e invisa ai più, che ancora va avanti sulla pelle dei cavalli per gli interessi pochi conduttori che si ostinano a usare i cavalli per scarrozzare turisti ancora insensibili al tema - osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. La riconversione di tali licenze sarebbe opportuna dal punto di vista etico, e rappresenterebbe anche un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica, così come è stato fatto nella Reggia di Caserta dove, dopo la morte tragica di un cavallo nell’agosto del 2020 per fatica e caldo, si è deciso di adottare per il trasporto dei turisti una flottiglia di golfcar”.

L’Oipa invita dunque il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, a studiare una riforma della legislazione nazionale che metta fuori gioco lo spettacolo pietoso di cavalli costretti ad arrancare sotto il solleone, a qualsiasi ora e a qualsiasi temperatura, o sotto la pioggia, o sull’asfalto bagnato, anche nel traffico caotico di grandi città.

La vita dei cavalli delle carrozze va tutelata e lo Stato deve fare la sua parte per difendere ogni animale in quanto essere senziente”, afferma l’Oipa. “Da ultimo, anche il nuovo articolo 9 della Costituzione sancisce la difesa degli animali e della biodiversità”.

Qualche dato sugli incidenti stradali con animali

Gli incidenti stradali dove vengono coinvolti animali non sono purtroppo così rari. Soprattutto quando gli animali in questione appartengono alla fauna selvatica.

Nell'anno 2022 sono stati 213, in Italia, gli incidenti gravi con animali, che hanno causato 13 morti e 261 feriti: 199 impatti sono avvenuti su strade statali e provinciali, 14 sulle autostrade.

Lo rende noto lo specifico Osservatorio dell'Asaps, Associazione sostenitori della Polstrada.

Nel 2020 gli incidenti erano stati 157 (+35,7%) e 164 nel 2019. In 199 casi l'incidente è avvenuto con un animale selvatico (93,4%), in 14 con un animale domestico (6,6%); 170 sono avvenuti di giorno, 43 di notte. Al primo posto di questa 'classifica' c'è la Toscana con 27 sinistri, seguono Lazio (25) e Lombardia (23).

"E' evidente - commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni - che gli incidenti nei quali muore o rimane ferito solo l'animale con danni ai soli mezzi e non alle persone sono parecchie migliaia ogni anno ed è difficile fare un calcolo, perché in molti casi gli automobilisti coinvolti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi rimborsati i danni. Quello degli incidenti con il coinvolgimento di animali, in particolare selvatici, specie in alcune zone ad alta frequenza per questo tipo di sinistri, richiede l'adozione di ulteriori e più efficaci strumenti difensivi per la sicurezza della circolazione".

Un cinghiale

Tra i consigli dell'associazione, occorre che gli automobilisti e gli organi di polizia stradale segnalino il pericolo, creando una vera mappatura dei luoghi più a rischio, per i successivi rapidi interventi da parte degli enti proprietari delle strade, e questi ultimi dovrebbero installare reti ad alto impatto lungo le principali arterie, e curarne la manutenzione periodica, in modo da evitare pericolosi buchi a ridosso della carreggiata in cui potrebbero infilarsi gli animali.

Gli automobilisti, a loro volta, debbono disinserire i fari abbaglianti, che potrebbero bloccare l'animale in mezzo alla carreggiata, e ricordare sempre che i maggiori rischi sulle strade avvengono nella tarda serata e nelle prime ore del mattino. 

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