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Cronaca
12 Novembre 2023 - 16:42
L'agente intossicato nell'incendio scoppiato in carcere
Alta tensione nel carcere del Cerialdo di Cuneo: detenuti di origine magrebina hanno dato fuoco e distrutto un intero reparto, l’isolamento, mantenendo sotto scacco per alcune ore la polizia penitenziaria.
"Solo la loro professionalità e l'attaccamento al lavoro ha permesso di riportare in sicurezza il tutto", è la denuncia pubblica della segretaria UILPA della Polizia Penitenziaria di Cuneo.
Uno degli agenti intervenuto è rimasto intossicato e ha dovuto ricorrere alle cure del locale nosocomio dove ha dovuto far ricorso all’ossigeno per alleviare i postumi dell’intossicazione.
Il fatto è accaduto la mattina di sabato 11 novembre.
Il poliziotto è rimasto sotto osservazione per un intero pomeriggio presso l’Ospedale Santa Croce di Cuneo.
Al sindacato ha riferito "il reparto isolamento era un inferno, i detenuti si erano barricati nelle proprie celle, e ci aspettavano con i bastoni per non farci passare e spegnere il fuoco, hanno tirato di tutto al vice comandante tra cui un pezzo di legno appuntito a 2 cm dalla testa, in quel momento pur di salvare i detenuti e spegnere i focolai di incendio abbiamo seriamente messo a rischio la nostra vita".
"Crediamo- spiega Diego Bottin del sindacato - che questi eroi ormai stufi di un’Amministrazione Penitenziaria che continua ad ignorare ulteriormente il fatto che il carcere di Cuneo non sia idoneo ad ospitare tanti detenuti con caratteristiche di ingestibilità. Alcuni detenuti presenti in isolamento avevano già messo in atto diversi episodi gravi come l'aver "distrutto la cella, ingoiato pezzi di Neon, atti autolesionistici per protesta, aver aggredito alcuni colleghi e mi domando come mai non si riesca a trasferirli in ottemperanza anche della circolare del sottosegretario alla giustizia Ostellari che prevede trasferimento immediato fuori regione per i detenuti violenti".
Giorgia Meloni
"Queste sono notizie vere e incontestabili che danno la cifra del disagio che si vive al Cerialdo di Cuneo e nelle carceri italiane. Servono riforme complessive che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, rifondino l’amministrazione penitenziaria e ridisegnino l’architettura del Corpo di Polizia Penitenziaria - conclude - Questo chiediamo al Presidente Meloni e alla Ministro Nordio, non è più tempo di pannicelli caldi. Purtroppo il personale di Polizia Penitenziaria che ne paga le conseguenze dirette, è sempre più solo nelle trincee del fronte penitenziario. Per quanto riguarda il carcere di Cuneo viene da chiedersi se questa continua escalation di violenze contro i baschi azzurri non sia da investigare anche in via amministrativa. Al di la delle condizioni oggettivamente critiche, forse è giunto il momento di valutare bene e in profondità la gestione dell’istituto".
Da tempo, infatti, gli agenti denunciano un incremento di problematiche all'interno della casa circondariale di Cuneo, con proteste frequenti e episodi violenti.
Pertanto auspichiamo che arrivino nell’immediato risposte concrete che possano alleviare una situazione che, ribadiamo, non potrà essere sostenuta ulteriormente, al poliziotto eroe ferito, la nostra vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione, nella ricerca dello Stato".
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