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Strage di Brandizzo: attribuita ad ognuna delle cinque vittime la sua identità

In questi giorni la procura di Ivrea rilascerà il nulla osta alle famiglie per poter organizzare i funerali.

Vittime Brandizzo

Le cinque vittime della strage

Ognuna delle cinque vittime travolte dal treno ha una sua identità.

Sono terminate le operazioni di riconoscimento sui corpi straziati la notte tra il 30 e il 31 agosto. Venerdì la polizia scientifica ha concluso le delicate procedure anatomiche, anche attraverso il Dna, di riconoscimento sui corpi e ad ognuna delle cinque vittime: Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni, Kevin Laganà, 22 anni.

Ci sono volute alcune settimane perché gli specialisti della scientifica, grazie anche al supporto di psicologi dell'Asl To4, hanno dovuto chiedere alle famiglie spazzole per capelli, spazzolini, ma anche una radiografia che indicasse una frattura, un tatuaggio. Insomma tutto ciò che potesse contribuire al riconoscimento.

In questi giorni la procura di Ivrea rilascerà il nulla osta alle famiglie per poter organizzare i funerali.

Sul fronte dell’inchiesta, invece, i pm eporediesi Valentina Bossi e Giulia Nicodemi sempre venerdì la polizia giudiziaria della Guardia di Finanza ha acquisito documenti nelle sedi della società Clf (Costruzioni linee ferroviarie).

Clf è un gruppo leader nella costruzione, progettazione, manutenzione e rinnovamento delle linee ferroviarie, appaltatore principale che aveva assegnato alla Sigifer di Borgo Vercelli i lavori per il cantiere di Brandizzo.

Nelle settimane scorse i pm avevano acceso un faro anche su altri cantieri e avevano acquisito tutta la documentazione degli ultimi mesi. Documenti custoditi alla stazione Lingotto a Torino sede del Posto Centrale di controllo della circolazione ferroviaria.

Si attendono anche i risultati eseguiti dal consulente della Guardia di Finanza, frutto degli esami irripetibili sui Dis (le scatole nere sulla pilotina e la motrice del treno) sui due tablet Samsung in dotazione ai macchinisti e su due telefoni cellulari di Lombardo e Aversa, recuperati la notte dell'incidente.

Al momento gli indagati restano sei.

Oltre ad Antonio Massa, preposto Rfi che quella notte avrebbe dovuto attendere il blocco della circolazione e Andrea Gibin Girardin, il capo cantiere dipendente Si.Gi.Fer., nelle settimane scorse avvisi di garanzia erano stati notificati ai vertici Si.Gi.Fer: Franco Sirianni (direttore generale), Cristian Geraci (direttore tecnico), Simona Sirianni (legale rappresentante), e al socio, Daniele Sirianni.

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