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Cronaca
24 Agosto 2023 - 16:07
Un bambino tedesco di 9 anni è morto per lo choc anafilattico causato dalla puntura di un calabrone, in provincia di Alessandria.
Era in vacanza con la famiglia, partita da Norimberga, in un agriturismo sulle colline di Costa Vescovato.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Tortona, nella prima serata del 21 agosto il piccolo stava giocando in un'area picnic vicino a una stalla, quando l'insetto lo ha punto al collo.
Il veleno entrato in circolo ha provocato l'immediato arresto cardiaco.
I genitori, guidati al telefono dagli operatori della centrale 118, hanno subito iniziato il massaggio cardiaco, poi proseguito dai sanitari arrivati sul posto.
Dopo circa un'ora di manovre, il cuore ha ripreso a battere e, intubato, il piccolo è stato trasportato all'ospedale infantile di Alessandria.
La situazione, però, è precipitata. Dichiarata la morte cerebrale, dopo l'osservazione di 48 ore, questa notte sono stati espiantati gli organi per la donazione.
La puntura di calabrone è piuttosto dolorosa e, in soggetti sensibili e predisposti, può portare a conseguenze spiacevoli, talvolta severe, fino alla morte.
l calabrone è un grosso insetto appartenente al genere Vespa e, in quanto tale, dotato di un apparato pungitore connesso a particolari ghiandole secernenti veleno. La puntura di calabrone risulta essere molto dolorosa proprio a causa dell'inoculazione del suddetto veleno che, in individui ipersensibili, è causa di reazioni allergiche più o meno importanti.
È un insetto onnivoro che si ciba di altri insetti, così come di materiale vegetale, talvolta, risultando particolarmente dannoso per l'agricoltura e, in particolare, per le coltivazioni di frutta come uva e mele.
Il nido del calabrone - all'interno del quale vive la regina - è costruito dalle operaie (esemplari sterili di sesso femminile) utilizzando fibre vegetali derivanti da legno di vario tipo. Il nido - che può essere costruito su tronchi, rami o all'interno di crepe nei muri - si caratterizza per un tipico aspetto cartaceo.
Il calabrone, generalmente, tende ad evitare l'uomo, o comunque a mantenere un comportamento indifferente nei suoi confronti. Tuttavia, se ci si trova in prossimità del nido, esso può manifestarsi particolarmente aggressivo e attaccare. Alla luce di quanto appena detto, perciò, è possibile affermare che la puntura di calabrone viene utilizzata da questo insetto come meccanismo di difesa.
A differenza delle api, il calabrone possiede un pungiglione liscio che difficilmente rimane conficcato nella pelle del malcapitato. Grazie a questa caratteristica, l'insetto può pungere ripetutamente l'uomo, per questo motivo, dopo essere stati punti, è bene allontanarsi dall'area in cui ci si trova.
Il veleno
Il veleno del calabrone - così come quello di altre vespe e come quello delle api - si compone di numerose sostanze di natura proteica e non, responsabili di tutte le reazioni che si verificano dopo la puntura. In linea generale, è possibile affermare che il veleno di calabrone si compone di due principali categorie di sostanze:
Nonostante le sostanze in esso contenute, solitamente, il veleno di calabrone non è letale per l'uomo, poiché le concentrazioni iniettate attraverso il pungiglione sono ridotte.
Tuttavia, nei casi più gravi d'ipersensibilità, è possibile andare incontro allo sviluppo di reazioni allergiche molto severe, potenzialmente letali se non trattate immediatamente (shock anafilattico).
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