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Cronaca
07 Luglio 2023 - 14:20
Una svastica disegnata sui muri del centro
Ritorniamo a parlare dei fenomeni di malamovida, baby gang, e degrado urbano, e sulla necessaria attiva partecipazione e mobilitazione della comunità tutta, Amministrazione, cittadinanza e forze dell’ordine, per prevenirli e contrastarli.
“Proprio in questa logica di collaborazione, - spiega il Sindaco Loris Lovera - ascolto ed informazione, venerdì 30 giugno, presso la casa comunale, l’Amministrazione, insieme ai Carabinieri di Castiglione, ha incontrato una delegazione di rappresentanti dei residenti del centro, sul tema della movida notturna e delle difficoltà di riposare a causa di alcuni delinquenti. L’Amministrazione ha illustrato le due ordinanze già emesse e attive per ridurre tali comportamenti, nonché illustrato insieme ai Carabinieri l’attività di monitoraggio, controllo e le indagini attuate ed in corso. La maggior parte dei ragazzi, tra cui diversi di San Raffaele e Gassino, è già stata identificata sia di persona sia per mezzo dei sistemi di sorveglianza; molti tra loro sono noti e monitorati da tempo, alcuni di questi già oggetto di denunce pendenti”.
Come si può notare anche dalle cronache nazionali il problema è purtroppo sociale e generalizzato.
“Riguarda - spiegano dal Comune - una categoria di giovani e giovanissimi, che si divertono spaccando tutto ciò che trovano a portata, bevendo alcolici e facendo uso di sostanze stupefacenti. Il problema non è soltanto la mancanza di un punto di aggregazione o di attività per lo svago, bensì il costume sociale che trova nei più giovani la droga, l’alcol e la violenza come motivo di divertimento”.
E il Comune che fa?
“Come Amministrazione - prosegue Lovera - abbiamo illustrato i progetti che si stanno portando avanti per creare o rimettere in opera punti di aggregazione per i giovani, dalla Polisportiva Pedaggio al campo sportivo delle Fornaci all’ex asilo Fiorio. Certamente occorre provvedere a queste strutture, tanto necessarie: vogliamo tuttavia sottolineare il rischio che, a livello sociale, si commetta l’errore di trovare in questo una scusa per un fallimento dell’attività educativa famigliare. Vedere bambini di 10 anni o di 13 con birre in mano alle undici di sera fa sorgere la domanda di dove siano e cosa facciano i genitori di questi ragazzi. In questo senso stiamo anche lavorando congiuntamente con il nostro parroco don Martino e con la scuola per studiare nuovi mezzi comunicativi atti a raggiungere questi ragazzi prima che si avvicinino ulteriormente alla delinquenza: un obbiettivo necessario quanto arduo, per cui c’è il bisogno del sostegno di tutta la popolazione, chè certamente solo l’amministrazione, solo la scuola o solo la parrocchia non ce la possono fare”.
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