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Il caso
07 Luglio 2023 - 00:36
La notizia a fine maggio aveva sollevato un vero e proprio polverone, sia tra alcuni esponenti del parlamentino di Borgofranco d’Ivrea che fra i cittadini.
Era giovedì 25 maggio, e il sindaco Fausto Francisca emetteva un’ordinanza che dichiarava chiusa la scuola Germanetti in via San Marco. Il motivo? L’edificio non era sicuro.
Andiamo con ordine. A Pasqua era stato proprio il primo cittadino borgofranchese a promuovere, via Facebook, alcuni interventi di valutazione sismica sulle scuole locali. Terminate le indagini, il bilancio inerente al plesso di via San Marco non è stato per nulla positivo: l’edificio presentava dei problemi strutturali sulle colonne portanti e nel cemento. La scuola, di conseguenza, in men che non si dica è stata chiusa.
“Le valutazioni della ditta che si è occupata dei lavori hanno messo in evidenza alcune criticità: non potevamo lasciare la scuola aperta in quelle condizioni” commentava il Sindaco al tempo.
Più nello specifico, l’accesso è stato interdetto per l’ala che interessa la scuola media e quella di musica; palestra, mensa ed elementari, invece, non avrebbero presentato problemi di sorta e dunque non sono state chiuse.
Da qui, il vaso di Pandora si è aperto. L’ordinanza per la chiusura dell’edificio è arrivata come un fulmine a ciel sereno, con gli alunni delle medie che nella giornata di venerdì 26 maggio non sono andati a scuola.
“E ora con i nostri ragazzi come faremo?”, “dove andranno?”, “continueranno le lezioni?”, queste alcune delle remore espresse dai genitori, con l’ex assessore a Istruzione e Cultura Liliana Blasutta che calava il carico da 90: “erano due anni che sollecitavo il Sindaco ad effettuare la valutazione sismica degli edifici scolastici, sia per ragioni di sicurezza sia perché era un requisito necessario per la partecipazione ai bandi - affermava - hanno sempre detto che il Comune non aveva i fondi, salvo poi dimostrare il contrario trovando finanziamenti per iniziative non prioritarie e di specifico interesse del Sindaco”.
E sì, perché il 19 maggio in quel di Borgofranco è passato il Giro d’Italia, evento che, vuoi o non vuoi, sulle casse del Comune ha avuto un certo peso. La domanda che un po’ tutti si sono posti, dunque, è stata: ma abbiamo trovato i soldi per far arrivare qui i ciclisti e non per la manutenzione degli edifici? Fino a ieri i bambini andavano a scuola in un posto non sicuro? Ed effettivamente, il dubbio viene.
A qualche mese di distanza e con le scuole chiuse per la pausa estiva, a dare qualche chiarimento in vista di settembre ci ha pensato proprio il sindaco Francisca.
Il sindaco di Borgofranco, Fausto Francisca
Il riassunto? Gli alunni faranno lezione in dei container.
“Siamo in costante comunicazione con la direzione della scuola e confermo che a settembre ci sarà la ripresa - spiega - i ragazzi verranno ospitati in dei container: è una soluzione che è già stata messa in atto in altri paesi, come a Pont-Saint-Martin e Piverone. Ci sarà un bando a metà luglio emesso da Regione Piemonte e noi parteciperemo per avere i contributi e realizzare quest’opera, in attesa di poter riaprire la scuola. Per il futuro, comunque, anche alla luce della disponibilità data dall’Unione Montana Mombarone, stiamo parlando di realizzare un nuovo plesso scolastico, con una scuola media, che ospiterà tutti i ragazzi delle nostre zone”.
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