AGGIORNAMENTI
Cerca
Il caso
07 Luglio 2023 - 00:37
E ogni anno è sempre la stessa storia. Passa il rally di Castiglione e scoppiano le polemiche.
La gara, giunta alla sua settima edizione, è stata promossa dalla Mat Racing ed è andata in scena in collina nel week-end dell’1 e 2 luglio. Durante la giornata di sabato si sono svolti i test pre-competizione, mentre domenica il rally è entrato nel vivo, con tanto di cronometri, classifica e rombi di motore.
Tramite social le foto delle varie vetture, piene di sponsor e tirate a lucido, non sono mancate, ma non è tutto oro ciò che luccica.
Se spostiamo le lancette dell’orologio indietro di un anno, al 2022, la corsa si era lasciata dietro un alone di polemica e scontento fra (quasi) tutti i residenti delle zone interessate.
“Il rally corre veloce verso il disastro ambientale”. Questa la scritta che campeggiava su uno striscione esposto in collina, con le copiose lamentele dei residenti che si sono visti “bloccati in casa” per via di tutte le strade chiuse. Per non parlare delle polemiche riguardanti il rumore e le macchine che sfrecciavano a folle velocità.
“Perché devo restare sequestrato in casa mia - scriveva al tempo sulla pagina del Comune di Sciolze Sergio, un residente - perché non posso ricevere visite e se ho necessità di uscire a chi mi devo rivolgere? I miei diritti di cittadino valgono forse meno di quelli di una consorteria di invasati inquinatori?”.
A un anno di distanza, è proprio in quel di Sciolze che le polemiche sono ripartite. Oggetto di discordia, questa volta, il fatto che le macchine siano passate e abbiano distrutto parte di una delle statue simbolo della città.
Il muretto attorno al monumento dopo il passaggio delle auto
“Chi pensa che nel 2023 il rally debba ancora passare nei paesi bloccando i cittadini per l’intera domenica?” scrive via social Luca Bannò, consigliere di minoranza di Sciolze, con tanto di foto di parte del monumento completamente divelta dai veicoli. “Le macchine passano e rovinano strade e monumenti, creano incidenti, spaventano animali e soprattutto inquinano, sia a livello acustico che di gas di scarico. Premetto: a me il rally piace, ma forse per i cittadini sono più gli aspetti positivi che quelli negativi. Dovrebbe essere chiesto alla collettività se gli faccia piacere oppure no”.
Quella di Bannò, a quanto pare, non è una voce isolata. Alla sua considerazione, infatti, si aggiunge una lunga serie di testimonianze di residenti a cui il passaggio della competizione non ha fatto proprio piacere.
“Chi ha rotto il monumento lo deve pagare di tasca propria” dice qualcuno, e altri aggiungono: “concordo, una manifestazione molto pericolosa”.
Tra i più arrabbiati, anche Stefano Fasolo, residente a Sciolze: “c’è in paese chi chiede cosa ne pensiamo del rally, e credo che sia giusto farlo sapere. I fatti di Casal Polacco risalgono solamente a qualche settimana fa: tutti giustamente condannano i ragazzi, chiedendosi che razza di educazione abbiano ricevuto dai genitori, mentre c’è chi vuole punizioni più esemplari. Adesso c’è il rally e tanti applaudono, gioiscono, incitano i guidatori a correre più forte e fanno dei concorrenti degli eroi da premiare sul palco - commenta - gli amministratori locali e i politicanti di second’ordine, sempre alla ricerca di visibilità, fanno a gara per appuntare una medaglia sul petto del vincitore. Io mi chiedo: ma sono gli stessi individui? Possibile che non sappiano che la prima forma di educazione è l’esempio? Pensano che se insegnano ai giovani che per diventare “eroi” occorre rischiare un po’ di più sulla strada (che sia chiusa al traffico non ha importanza), loro imparino qualcosa? Nelle sere del week end quegli stessi ragazzi proveranno a dimostrare ai loro coetanei quanto sono bravi a emulare certi comportamenti”.
E non è finita qui.
“La velocità attira e inebria soprattutto i più giovani, ma è molto pericolosa. Per non parlare delle strade chiuse - continua Fasolo - il diritto alla libera circolazione è inalienabile e inviolabile. Cosa direbbero i personaggi che organizzano e sponsorizzano il rally se domenica prossima si trovassero chiusi in casa per via di chi vuole dare libero sfogo ai proprio sollazzi? Definire tutto questo ipocrisia è troppo poco”.
Un evento, il rally, che ha diviso i residenti della collina: tra chi è felice della manifestazione e chi, se potesse, la abolirebbe. La domanda adesso è: siccome non c’è due senza tre, che cosa succederà l’anno prossimo?
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.