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Cronaca

Processo Eternit-bis: industriale condannato a pagare 86 milioni di euro!

Per le vittime dello stabilimento di Casale Monferrato. Schmidheiny dovrà scontare 12 anni di carcere

Eternit

La tuta da lavoro dello stabilimento Eternit

L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato condannato a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato.

Lo ha deciso la Corte d'Assise di Novara al termine di oltre 7 ore di camera di consiglio. Il magnate è stato condannato anche alla pena accessoria di 5 anni di interdizione ai pubblici uffici.

Il risarcimento totale fissato dalla Corte è pari a oltre 86 milioni, di cui 50 milioni di euro al Comune di Casale, 30 milioni allo Stato italiano e centinaia di migliaia di euro ai famigliari delle vittime.

Schmidheiny era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone decedute per amianto a Casale Monferrato e dintorni. L'imprenditore aveva gestito lo stabilimento Eternit di Casale dal 1976 al 1986.

“Finalmente il responsabile della strage silenziosa consumatasi per decenni a Casale Monferrato ha ufficialmente un nome e cognome – dichiarano Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, e Vittorio Giordano, Presidente del Circolo Legambiente “Verdeblu” di Casal M.to – La sentenza restituisce al territorio casalese, e all’Italia tutta, un rinnovato senso di giustizia dal quale ripartire con maggior serenità per completare il percorso di bonifica e cura di un territorio che ancora sta facendo i conti con gli effetti nefasti dell’inquinamento da amianto e dove ogni anno ancora si ammalano oltre 50 persone”. 

“Legambiente ed AFEVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto) hanno seguito tutte le udienze del processo – continuano Ciafani, Prino e Giordano – non possiamo che esprimere soddisfazione per essere arrivati ad una sentenza in cui si stabiliscono precise responsabilità”.

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