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Cuorgnè

Cittadino sventa un incendio in un bosco

Si è accorto del rogo che stava divampando all’inizio di un sentiero a Salto. Ha subito avvertito i soccorsi

Incendio Cuorgnè

Stavolta è andata bene ma intanto 2500 litri di preziosa acqua sono andati sprecati.

Si è corso un pericolo potenzialmente serio la notte fra mercoledì 29 e giovedì 30 marzo, nella frazione cuorgnatese di Salto. Un incendio si è sviluppato all’inizio del sentiero che, dipartendosi da Via Monte Colombo, si snoda parallelo alla strada soprastante (a fondo chiuso) per poi proseguire tra i campi fino a sboccare nel territorio di Priacco.

Fortunatamente si è risolto prima che diventasse una cosa seria e quasi nessuno dei residenti nella zona si è accorto di quanto stava accadendo. Appena ricevuto l’allarme, sono intervenuti subito i Vigili del Fuoco Volontari di Cuorgnè in collaborazione con quelli di Castellamonte ed in tre quarti d’ora l’incendio era spento. Gli alberi coinvolti, sia pure lambiti alla base del tronco, non dovrebbero aver subito danni permanenti: a dirlo sono gli operatori intervenuti, che hanno provveduto ad irrorare abbondantemente il terreno circostante. “Abbiamo impiegato 2500 litri d’acqua, tutta quella contenuta nei serbatoi” – spiegano.

Pericolo scampato, dunque, ma non era scontato che fosse così. Fortuna ha voluto che un abitante della zona se ne sia casualmente accorto ed abbia dato l’allarme. Senza il suo provvidenziale intervento sarebbero potute trascorrere anche due o tre ore prima che ci si avvedesse del pericolo: erano le 4-4,10 quand’è arrivata la telefonata e quella non è una strada di intenso passaggio nemmeno di giorno; figuriamoci la notte!

Il sentiero in questione è fiancheggiato a nord da prati mentre a sud è delimitato da un muro a secco di sostegno. Non è fitto di alberi però è ricco di sterpaglie, che hanno preso facilmente fuoco e, quando le fiamme iniziano a divampare, non si sa mai cosa possa accadere: nella zona, un tempo dominata dai prati, ora sorgono molte case.

Sulle cause dell’inizio d’incendio i vigili intervenuti non si pronunciano, com’è naturale trattandosi di soggetti istituzionali, ma il cittadino comune si chiede innanzitutto se sia stato doloso o colposo e, in questo secondo caso, cosa potrebbe essere successo. Una sigarette buttata incoscientemente sul sentiero? A quell’ora però… Un falò abusivo acceso all’imbrunire e che abbia ripreso vigore nella notte? Questo era già successo in passato.

Il periodo di fine-inverno-inizio primavera è sempre stato quello d’elezione per gli incendi nel Nord-Italia e con l’attuale aridità dell’aria come del suolo ci vuole poco perché un gesto incivile diventi pericoloso. La legge vieta “l’Abbruciamento di residui vegetali, agricoli e forestali” dal 1 novembre al 31 marzo ed il sito del Comune di Cuorgnè - così come quelli di molti altri comuni – lo ricorda a grandi caratteri nella Home Page ma non è raro, percorrendo le strade del Canavese, scorgere colonne di fumo che si levano dai campi, anche nelle giornate più secche e ventose. Così come accade che i residui vegetali e di potatura dei giardini ed orti privati vengano buttati sui sentieri poco frequentati.

Stavolta è andata bene ma intanto 2500 litri di preziosa acqua sono andati sprecati.

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