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Sanità
26 Gennaio 2023 - 00:48
Gli incaricati dell'Asl To 4 che ritirano gli ausili del papà della signora Marisa, morto in ottobre
Ostaggio dell’Asl To 4, di un servizio che è diventato un disservizio nel tempo di un amen.
Così scrivevamo qualche giorno.
Fortunatamente è bastato un articolo del nostro giornale, pubblicato nella versione online domenica 22 gennaio e in quella cartacea martedì 24, per risolvere il caso.
Senza scomodare vicende ben più illustri e meritevoli di attenzione in cui articoli di denuncia hanno messo in moto le macchine della burocrazia, nel nostro piccolo anche noi cerchiamo di darci da fare e di dare il nostro contributo.
E qualche volta le denunce che solleviamo hanno un lieto fine.
Come la storia che arriva da Settimo Torinese e che vi andiamo a raccontare.
Nel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio 2023, pochi giorni dopo la denuncia sui media del gruppo La Voce, l’Asl To 4 è intervenuta ed ha mandato la ditta incaricata del servizio a liberare l’alloggio del papà di Marisa, scomparso nell’ottobre 2022.
L'articolo pubblicato dal giornale La Voce nel numero in edicola martedì 24 gennaio 2023
Alleluia!
“Grazie! Grazie! Infinitamente grazie!”, non smette di ripetere Marisa, quasi commossa.
Ma che è successo?
Facciamo un passo indietro, per chi si fosse perso la puntata precedente.
Marisa, nome di fantasia per tutelarne la privacy, è una donna settimese protagonista, suo malgrado, di una vicenda incresciosa, iniziata lo scorso mese di ottobre quando ha perso il papà, da tempo malato.
Il padre viveva in un alloggio al terzo piano di un condominio della periferia settimese. E pagava l’affitto, regolarmente, al chivassese Massimo Rubin, carabiniere in congedo, ambientalista, noto alle cronache locali per le sue puntuali denunce circa le mancanze dell’amministrazione pubblica.
Il papà di Marisa, nell’ultimo periodo, viveva con una serie di ausili forniti dall’Asl To 4: un letto completo per disabili, un materasso anti decubito, un sollevatore, una sedia a rotelle, un deambulatore e una sedia girevole per vasca da bagno.
Materiali che, dopo la sua morte, dovevano essere riconsegnati, ovviamente, all’azienda sanitaria. Per essere precisioni, è l’azienda sanitaria che avrebbe dovuto occuparsi del ritiro.
Bene, pardon male, fino a ieri - 24 gennaio, ndr - non si è saputo quando sarebbero stati ritirati. Nonostante le numerose segnalazioni all'Asl della signora, tutte cadute nel vuoto.
"Passate?". "Quando passate?". "Non passate?". "Perché?".
In una delle risposte date al padrone di casa Massimo Rubin, s'ipotizzava il ritiro non prima del marzo 2023...
Il problema è che il 31 gennaio 2023 scade il contratto di locazione dell’alloggio del defunto padre della signora Marisa e, non essendoci più la necessità, l'affitto non verrà rinnovato dalla figlia.
Per lasciare l’alloggio, ovviamente, è necessario svuotarlo.
Fino a qualche giorno fa, Marisa era ad un bivio nell’impasse più totale: o dal 1 febbraio 2023 continuava a pagare l’affitto dell’alloggio del papà defunto (per una mancanza dell’Asl, ndr) oppure doveva stoccare il materiale altrove avvalendosi di una ditta di traslochi. In ogni caso avrebbe dovuto pagare per un eventuale disservizio dell’azienda sanitaria locale.
La richiesta di prelevamento degli ausili del papà era già stata formalizzata infatti nel mese di ottobre 2022, ma nessuna informazione, comunicazione o risposta è arrivata alla settimese, nonostante il ritiro sia stato sollecitato anche altre volte via email.
Fino all’altro ieri, quindi, il panico.
Poi una telefonata ha avvisato la signora Marisa che all’indomani sarebbero passati gli incaricati dell’Asl To 4 a ritirare gli ausili del papà per trasferirli nel deposito dell’azienda sanitaria di Strambino.
Gli ausili sanitari del papà di Marisa, scomparso nell'ottobre 2022, portati via dagli incaricati dell'Asl To 4
E così è stato.
Galeotto fu l'articolo del giornale? Forse.
Certo è che la tempestività dell'intervento dopo l'uscita dell'articolo dà di che pensare.
Tutto è bene quel che finisce bene, si dice in questi casi. Ma forse, non è propriamente questo il caso.
Perché sì la vicenda ha avuto un lieto fine, ma intanto Marisa ha perso un papà e per i mesi successivi al lutto ha vissuto con l’ansia di un servizio/disservizio dell’Asl To 4 che per un pelo non le ha portato anche un danno.
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