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Il caso
02 Gennaio 2023 - 00:23
Operazione Platinum Dia
Nella prima cintura torinese sono circa 56 i beni confiscati alla criminalità organizzata. I dati sono tutti consultabili sul sito di Libera Piemonte.
In buona parte parliamo di immobili confiscati dal 2011 in poi, l’anno dell’inchiesta Minotauro. A farla da padrone c’è il Canavese dove gli immobili confiscati alla ’ndrangheta sono 26, a cui vanno aggiunte tre ditte: una ad Agliè, un bar a Volpiano e un’altra attività a Salassa.
Dei 56 iniziali solo 14 immobili sono stati effettivamente recuperati, circa il 25%.
Il Piemonte è agli ultimi posti in Italia per tasso di destinazione. La percentuale dei beni immobili sequestrati e confiscati che sono stati destinati al riutilizzo a fini sociali, istituzionali o economici è del 22% circa (dato per particelle), rispetto al dato medio delle regioni italiane che si attesta al 41% circa.
I dati che emergono dicono che su 304 complessi immobiliari: il 66% è in attesa di destinazione (54% confiscato definitivamente, il 12% non definitivo o non rilevato), il 12% è stato destinato ma non riutilizzato e il 22% è stato destinato e riutilizzato.
Tra le città maggiormente colpite dalla criminalità organizzata c'è Venaria con 6 immobili sequestrati.
4 di questi, nel 2021, sono stati recuperati. In Piazza Cavour, il locale commerciale confiscato, è stato assegnato al Comune stesso e qui nascerà l’ufficio lavoro.
In Piazza Cavour c'è uno dei beni sequestrati
La Cooperativa Sociale l’Elica Onlus, poi, ha preso in gestione un altro degli immobili prima appartenuti alla criminalità organizzata, qui è sorto un centro antiviolenza per le donne.
In Via Amati, invece, la Cooperativa Crisalide Onlus ha realizzato un centro per la prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di disabilità, bisogno o disagio individuale e familiare. Un Co-housing e una casa per l’autonomia.
L’associazione E.M.M.A. ONLUS di Torino, infine, ha aperto un altro centro per le donne vittime di violenza.
Venaria, dunque, rappresenta certamente un caso virtuoso: sui i 6 immobili confiscati presenti sul territorio ben 4 sono stati assegnati, recuperati e restituiti alla città.
Proprio qualche giorno fa il Sindaco ha annunciato l'arrivo di nuovi fondi per uno dei beni già confiscati.
Il bar confiscato in Piazza Cavour
"La Regione Piemonte - racconta il primo cittadino Fabio Giulivi - ha finanziato con 103 mila euro la proposta della Città di Venaria Reale, "Progetto Ri-attiva", rivolta alla creazione di un “centro comunale di Iniziative per il lavoro e la Coesione sociale” da realizzarsi nel bene confiscato sito in piazza Cavour, ad Altessano, con la collaborazione del Patto Territoriale Zona Ovest di Torino. L'intervento prevederà la ristrutturazione e l'adeguamento funzionale del locale commerciale (ex bar) per la creazione di un centro finalizzato alla presa in carico personalizzata di disoccupati residenti in Città e iscritti al Centro per l’impiego con l’obiettivo di potenziare il livello di motivazione e il grado di occupabilità di disoccupati di lunga durata particolarmente fragili e aumentare le opportunità di accesso al mercato del lavoro con attività individuali e collettive. Concludiamo un percorso iniziato dalla precedente Amministrazione comunale grazie anche all'impegno della Commissione Speciale Antimafia che ha lavorato per ottenere questi immobili sequestrati alla Mafia. La nostra Giunta ha concluso l'iter amministrativo per la disponibilità e avviato il bando pubblico per l'uso di questi immobili che presto vedranno l'inserimento di nuove attività a scopo sociale. Grazie alla Regione Piemonte per questa nuova opportunità di finanziamento e ai nostri Assessori e uffici comunali per aver saputo cogliere e vincere questa nuova sfida".
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