Cerca

Spettacolo

Ascolti in picchiata per il Grande Fratello: flop per Simona Ventura

Ascolti in caduta libera, pubblico disorientato e formula “buonista” che non convince. Dietro le quinte si pensa già a una svolta più trash per tentare di risalire

Ascolti in picchiata

Ascolti in picchiata per il Grande Fratello: flop per Simona Ventura

Doveva essere la rinascita del Grande Fratello, il ritorno in grande stile del reality più longevo della televisione italiana, con Simona Ventura chiamata a guidarne il rilancio in chiave “umana”, più autentica e meno eccessiva. Invece, a soli due episodi dall’inizio, la nuova stagione del programma di Canale 5 sembra già un fallimento clamoroso, almeno sul fronte degli ascolti.

I dati parlano chiaro: la puntata andata in onda lunedì 6 ottobre ha registrato un calo di cinque punti percentuali rispetto all’esordio, un tonfo che suona come un allarme serio per i vertici di Mediaset. Dopo settimane di promozione, interviste e annunci di “svolta editoriale”, il pubblico ha risposto con freddezza. Le curve Auditel sono impietose: l’interesse è sceso rapidamente dopo la prima ora di trasmissione, e il reality ha perso terreno anche nella fascia più competitiva della serata.

Dietro i numeri c’è un segnale più profondo: il pubblico del Grande Fratello non riconosce più il suo programma. L’intento di renderlo più “vero” e meno costruito, rinunciando alle dinamiche da soap opera e ai litigi orchestrati, si è rivelato un boomerang. Sui social, i commenti sono lapidari: “Noioso”, “senza ritmo”, “troppo buonista”. Molti utenti rimpiangono la versione più cruda e spettacolare delle edizioni passate, con personaggi sopra le righe e momenti memorabili di tensione televisiva.

La conduzione di Simona Ventura, accolta inizialmente come una scelta coraggiosa e credibile, non è bastata a invertire la tendenza. La sua energia e la sua esperienza non riescono a compensare una scrittura che molti considerano pallida e dispersiva, con un cast definito “anonimo” e privo di protagonisti forti. La promessa di un “Grande Fratello delle persone comuni” si è trasformata in una narrazione senza mordente, dove la quotidianità dei concorrenti non riesce a generare empatia né spettacolo.

Un analista televisivo commenta: «È il paradosso del reality moderno. Più cerca autenticità, più diventa prevedibile. Il pubblico, abituato agli eccessi, non si accontenta di vite normali». Ed è proprio qui che il progetto Ventura sembra essersi inceppato: la scommessa di umanizzare il format ha tolto ciò che per anni lo ha reso un fenomeno di massa, cioè l’esagerazione e il conflitto.

Nei corridoi di Cologno Monzese, intanto, l’agitazione è palpabile. Gli inserzionisti cominciano a esprimere preoccupazione per gli ascolti in picchiata, mentre la produzione starebbe già discutendo un possibile cambio di rotta: più spazio alle dinamiche emotive forti, ritorno ai gossip, maggiore interazione con il pubblico. In sostanza, un ritorno parziale al trash da cui il nuovo corso del programma voleva prendere le distanze.

La sensazione diffusa è che l’operazione di restyling sia stata un esperimento mal calibrato. Dopo oltre vent’anni, il Grande Fratello continua a vivere la sua crisi d’identità: oscillante tra la nostalgia del format originale e il tentativo, finora fallito, di renderlo socialmente più accettabile. Simona Ventura, pur non priva di professionalità, sembra intrappolata in una cornice che non le appartiene del tutto: troppo vincolata al copione, poco libera di imprimere la sua impronta.

Il paragone con il debutto è impietoso. La prima puntata, sospinta dalla curiosità e dal battage mediatico, aveva raggiunto risultati discreti. Ma, come scrive ironicamente qualcuno sui social, “il secondo episodio è come il secondo album: se non convince, è il principio della fine”. E per il Grande Fratello 2025, la seconda serata è stata la prova del nove.

In questo contesto, la concorrenza non aiuta. Le fiction Rai e le piattaforme streaming drenano spettatori, e la platea televisiva tradizionale – un tempo zoccolo duro del reality – si è assottigliata. Gli ascolti inferiori alle attese non sono solo un dato numerico, ma la spia di un modello televisivo in crisi, incapace di rinnovarsi davvero.

Nel frattempo, il pubblico più giovane si è spostato sui social, dove frammenti e clip del programma circolano slegate dal contesto narrativo. E spesso diventano virali non per il contenuto, ma per l’ironia o il sarcasmo con cui vengono commentati. È la dimostrazione che il reality, pur esistendo ancora, non appartiene più al tempo in cui è nato.

Se l’obiettivo di Mediaset era riportare il Grande Fratello alla sua “centralità culturale”, il risultato è opposto: oggi il reality sembra un ospite stanco di un’epoca che non lo riconosce più. «Il format non è morto, ma ha bisogno di un’anima nuova», ha dichiarato un autore televisivo vicino alla produzione. “Serve un racconto che torni a emozionare senza artifici, ma anche senza ipocrisie: il pubblico non vuole essere educato, vuole essere intrattenuto”.

Per ora, però, la parola d’ordine resta una: emergenza ascolti. Se i dati delle prossime settimane non segneranno una ripresa, sarà difficile evitare un intervento drastico sul format. E il timore, tra gli addetti ai lavori, è che questa ennesima rivoluzione finisca per spegnere del tutto una fiamma già debole.

Il rischio è concreto: che l’edizione 2025 del Grande Fratello, nata come quella del rilancio, passi alla storia come il colpo di grazia a un format esausto. Un esperimento di modernità che si è trasformato in un autogol.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori