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Torino
19 Agosto 2023 - 18:56
Cristina Seymandi
E vabbè! Se questa cosa fosse vera, sarebbe davvero incredibile e potrebbero aumentare esponenzialmente come cavallette le ragazze o i ragazzi "abbandonati" ai party prematrimoniali.
Da qualche ora a questa parte si sta mormorando e si dice, ma le voci sembrano molto più di un semplice pettegolezzo, che Cristina Seymandi sia stata contattata per la prossima stagione del Grande Fratello Vip su Canale 5.
A telefonarle sarebbe stato niente meno che Pier Silvio Berlusconi in persona, subito dopo la lettera inviata da Seymandi a Giuseppe Brindisi, il conduttore di "Zona Bianca" su ReteQuattro.
Ma chi è Cristina Seymandi, la mancata futura moglie del finanziere e commercialista Massimo Segre, accusata da quest'ultimo di tradimento durante un party che avrebbe dovuto annunciare la data del matrimonio?
Le prime foto di lei sui giornali risalgono al 2016 (aveva 40 anni) quando la sindaca di Torino Chiara Appendino la volle al suo fianco per occuparsi dei tavoli di progettazione civica con i Comitati di quartiere e le associazioni spontanee.
Figlia del commercialista Roberto Seymandi, cresciuta in una famiglia legata alla destra liberale e per anni vicina all'assessore regionale Angelo Burzi, Cristina vive il suo primo shock quando il padre titolare dello studio, Pitagora, dichiara bancarotta. È in questo momento che inizia la relazione con Segre e si prepara alla corsa elettorale nella lista di Paolo Damilano, l'imprenditore candidato a sindaco del centrodestra.
Oggi fa l'imprenditrice. È infatti proprietaria all'80% nonché amministratore delegato di Savio Spa, un'azienda di Chiusa San Michele specializzata in serramenti.
Qui però il problema dei "Roses" si ripropone: Cristina Seymandi dovrà affrontare una "convivenza forzata" con Roberto Seymandi. C'è infatti di nuovo lui, attraverso la società Hope srl (80% Segre, 20% Vittorio Moscatelli, già amministratore delegato di Ipi Immobiliare) dietro l'operazione di fusione con la Thesa di Avigliana conclusasi nel 2022 per evitare una procedura di fallimento che avrebbe portato la storica azienda, fondata da Luigi Savio nel 1889, direttamente al fallimento a causa di un debito enorme di oltre 100 milioni e investimenti poco redditizi nel settore fotovoltaico.
La morale?
Hope srl ha acquisito Savio e riassunto i 158 dipendenti, Segre ha versato un milione di euro per un aumento di capitale e ne ha pianificato un secondo.
Seymandi ha portato due milioni di fondi pubblici regionali per il risanamento grazie a un bando vinto con Finpiemonte.
Il 27 luglio, Seymandi, davanti al notaio Silvia Lazzaroni, ha revocato la procura al direttore Alessandro Rossotto, conferendola a Moshe Nash Aramov.
Oggi, insomma, al di là dei pettegolezzi, c'è un'altra storia da raccontare ed è l'incertezza sul secondo aumento di capitale legato a Segre, non foss'altro perché la proprietà dell'azienda è ora in mano dell'ex compagna. Insomma, oltre ai cuori spezzati, c'è anche il destino di 158 famiglie.
IL CURRICULUM DI CRISTINA SEYMANDI
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