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Del Vecchio jr, figlio di Luxottica, si compra il 30% de Il Giornale e tratta per la maggioranza di QN

Il figlio del fondatore Luxottica muove i primi pezzi su un grande scacchiere editoriale

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO - PRESIDENTE LMDV

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO - PRESIDENTE LMDV

Un nuovo asse si muove nell’editoria italiana e promette di ridisegnarne gli equilibri. Leonardo Maria Del Vecchio, attraverso Lmdv Capital, entra nel capitale de Il Giornale acquistando il 30% delle quote e, contemporaneamente, avvia una trattativa in esclusiva per rilevare la maggioranza di QN, il gruppo che edita Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: creare un polo italiano dell’informazione sostenuto da capitale nazionale.

Il primo passo è stato compiuto con l’accordo raggiunto con Finanziaria Tosinvest della famiglia Angelucci, da cui Lmdv Capital ha rilevato il 30% del quotidiano fondato da Indro Montanelli. La holding degli Antonio e Giampaolo Angelucci, che controlla anche Libero e Il Tempo, scende così dal 70% al 40% de Il Giornale. Nell’azionariato resta per ora Paolo Berlusconi con il 30%, ma con l’intenzione di ridurre la propria partecipazione fino al 5%, non esercitando le opzioni previste dagli accordi siglati due anni fa con Tosinvest.

PAOLO BERLUSCONI

L’operazione segna l’ingresso diretto del figlio del fondatore di Luxottica in un settore considerato strategico e fragile. A chiarire la visione è lo stesso Leonardo Maria Del Vecchio, che si presenta come investitore di lungo periodo attraverso il suo family office, già impegnato nel rilancio di marchi come acqua Fiuggi e Twiga: «Questo investimento, al fianco della famiglia Angelucci, rappresenta un passo concreto nel percorso che ho delineato nei mesi scorsi: rafforzare l’editoria italiana con capitale italiano, paziente e industriale. Non possiamo accettare che il futuro dell’informazione venga deciso esclusivamente dagli algoritmi o da piattaforme che non investono nel lavoro giornalistico. L’obiettivo di chi oggi ha la possibilità di investire è esattamente l’opposto: mettere risorse e competenze al servizio di redazioni libere, capaci di parlare alle nuove generazioni senza rinunciare alla qualità».

Una linea che viene ribadita anche nella nota diffusa sull’operazione, dove si sottolinea come «in un contesto segnato da profonde trasformazioni e da una crescente competizione a livello internazionale, l’accordo mira a rafforzare le condizioni per un ecosistema editoriale solido, competitivo e autorevole, capace di rispondere alle nuove sfide del mercato e del dibattito pubblico».

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO 

Il secondo tassello del progetto riguarda QN, il gruppo editoriale controllato dalla holding Monrif, presieduta da Andrea Monti Riffeser, attuale presidente della Fieg. Lmdv Capital punta a una partecipazione di maggioranza, quindi superiore al 50%, e ha ottenuto l’esclusiva per negoziare l’acquisizione. Una mossa che arriva dopo un tentativo andato a vuoto su un altro fronte pesante dell’editoria nazionale: quello de la Repubblica.

In quel caso Lmdv aveva cercato di ottenere l’esclusiva da Exor, la finanziaria guidata da John Elkann, intenzionata a cedere Gedi, ma la trattativa non è andata in porto. Exor ha infatti preferito concedere l’esclusiva per il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari ad Antenna, il gruppo dell’editore greco Kyriakou. Un passaggio che ha spinto Del Vecchio jr a concentrare le proprie energie su un progetto alternativo, tutto italiano, che ora prende forma tra Milano, Bologna e Firenze.

L’ingresso di Lmdv Capital nel capitale de Il Giornale e la trattativa avanzata per QN segnano così un passaggio potenzialmente decisivo per l’editoria nazionale. Non solo un’operazione finanziaria, ma una dichiarazione d’intenti che riporta al centro il tema della proprietà, del controllo e dell’indipendenza dei grandi quotidiani italiani in un’epoca dominata da piattaforme globali e algoritmi.

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