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Vendono La Sentinella, Ivrea dice no

Il Consiglio comunale pronto a votare una mozione trasversale contro la cessione della storica testata canavesana: in gioco posti di lavoro, linea editoriale e pluralismo dell’informazione. Assenti, per ora, solo i voti di Fratelli d’Italia

Vendono La Sentinella, Ivrea dice no

Vanessa Vidano

Gedi in vendita. Il Consiglio comunale di Ivrea prenderà posizione e lo farà con una mozione che va oltre il perimetro cittadino, perché in gioco non c’è soltanto il destino di una redazione, ma il futuro stesso dell’informazione a Ivrea e dintorni. Al centro del documento c’è La Sentinella del Canavese, testata storica con 132 anni di vita alle spalle, considerata dai consiglieri firmatari "un presidio democratico irrinunciabile, un luogo di racconto quotidiano delle comunità eporediesi, chivassesi, calusiesi, rivarolesi e cuorgnatesi...".

Nel testo, prima firmataria Vanessa Vidano di Viviamo Ivrea si ricostruisce con chiarezza il contesto. Il gruppo Gedi ha confermato ai Comitati di redazione l’intenzione di cedere La Sentinella del Canavese separatamente dalle altre testate, nell’ambito delle trattative che coinvolgono la vendita del gruppo ad Antenna Group, società riconducibile alla famiglia di armatori greci Kyriakou, con la testata canavesana destinata a un gruppo imprenditoriale legato alla famiglia Ladisa. Una prospettiva che, secondo la consigliera comunale, aprirà scenari tutt’altro che rassicuranti: rischio di smembramento aziendale, perdita di continuità editoriale, indebolimento del radicamento territoriale e incertezze occupazionali per una redazione composta da giornalisti assunti con contratto Fieg-Fnsi e da una rete di collaboratori che garantiscono l’uscita del giornale quattro volte a settimana, l’aggiornamento del sito e una presenza informativa costante e riconoscibile.

Non è solo una questione industriale. La mozione richiama esplicitamente il valore del giornalismo locale come “core business” e contesta una visione che lo riduce a ramo marginale. La Sentinella, si legge nella mozione, è uno “scrigno dell’identità collettiva e della memoria di comunità”, custode delle piccole e grandi storie che tengono insieme il tessuto sociale del Canavese. Per questo l’assenza di garanzie chiare sul futuro dei lavoratori e sulla linea editoriale – quel giornalismo “glocal” capace di unire il racconto di prossimità con lo sguardo sulle dinamiche nazionali e globali – viene definita motivo di forte preoccupazione.

Il documento non si limita alla denuncia. Il Consiglio comunale impegna formalmente il sindaco Matteo Chiantore e la giunta a seguire passo dopo passo l’evoluzione della trattativa, a intervenire nelle sedi istituzionali e politiche opportune – dalla Regione Piemonte al Parlamento, passando per l’Ordine dei giornalisti e la Fnsi – e a chiedere con forza tre garanzie precise: la continuità occupazionale e contrattuale dei lavoratori, il mantenimento della linea editoriale storica fondata sulla cronaca locale e la presenza territoriale della redazione nel Canavese. Accanto a questo, viene indicata la necessità di promuovere un coordinamento tra i Comuni del territorio, per costruire una posizione comune e condivisa a tutela della testata, e di sostenere pubblicamente, con gli strumenti istituzionali, il valore dell’informazione locale come bene pubblico e come garanzia di democrazia.

La mozione si chiude con un appello diretto ai cittadini: "sostenere la stampa locale e vigilare sul pluralismo dell’informazione, perché senza giornalismo di prossimità una comunità perde voce, memoria, identità e controllo democratico". Un messaggio che esce dall’aula consiliare e chiama in causa l’intero territorio, in una fase delicata in cui le scelte industriali rischiano di incidere profondamente sulla qualità e sull’indipendenza dell’informazione.

Il documento è firmato, oltreché da Vanessa Vidano (Viviamo Ivrea), anche da Barbara Manucci (Partito Democratico), Andrea Gaudino (Laboratorio Civico Ivrea), Massimiliano De Stefano (Azione – Italia Viva), Paolo Noascone (Lista civica Stefano Sertoli sindaco), Antonio Cuomo (Lista civica Stefano Sertoli sindaco) ed Elisabetta Piccoli (Lista civica Progetto Ivrea). Una convergenza ampia, trasversale. Manca solo l'adesione dei Fratelli d'Italia, di Andrea Cantoni e Marzia Vinciguerra che potrebbero però accodarsi durante la discussione.

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