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Natale non basta più, l’inverno diventa la nuova alta stagione dei viaggi

Crescono ricavi, passeggeri e mete lontane nel turismo organizzato

Il turismo non si ferma alle feste: boom di viaggi per tutto l’inverno

Il turismo non si ferma alle feste: boom di viaggi per tutto l’inverno

Non è più solo una questione di Natale, Capodanno o Befana. L’inverno del turismo italiano si allunga, si struttura e diventa sempre più consapevole. I dati dell’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi raccontano una stagione che va oltre il picco festivo e segna una crescita solida per il turismo organizzato, con un incremento medio del 10% nei ricavi e del 7% nei passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che non si esaurisce nelle festività, ma prosegue nei mesi successivi, da dicembre a marzo.

Secondo l’Associazione che rappresenta la maggior parte dei tour operator nazionali, si prenota prima, si scelgono mete lontane, si cercano esperienze strutturate e di qualità. Gli aumenti di prezzo restano contenuti, tra il 3 e il 5%, anche se più marcati sul lungo raggio, mentre il prezzo conta sempre meno rispetto alla qualità dell’esperienza. Nel periodo dicembre-marzo la crescita media arriva al 15%, trainata proprio dal lungo raggio e da una distribuzione più equilibrata delle partenze tra gennaio e febbraio.

Questo andamento si inserisce in un contesto globale favorevole. L’industria dei viaggi cresce a un ritmo superiore rispetto all’economia mondiale e, secondo il Global Travel Report – Tourism Economics, arriverà a generare nei prossimi dieci anni circa il 12% del Pil globale. Anche in Italia, accanto al tradizionale picco delle festività, la finestra delle partenze tra il 1 e il 10 gennaio registra un incremento medio del 10% rispetto allo scorso anno, favorito da una maggiore attrattività dei prezzi. Capodanno resta il momento più richiesto, ma è seguito da una seconda onda stagionale sostenuta soprattutto dal lungo raggio e dai viaggi di gruppo.

Le preferenze dei viaggiatori confermano questa tendenza. Per Natale, Capodanno e inizio gennaio la domanda è fortemente orientata verso il lungo raggio: Thailandia e Maldive guidano le scelte, seguite da Kenya, Zanzibar, Stati Uniti e Argentina, molto richieste anche per i viaggi itineranti. Buona la performance dei tour nel Sud-Est Asiatico. Sul medio raggio domina il Mar Rosso, seguito da Oman e Dubai, mentre cresce l’interesse per i tour in Turchia e per l’Arabia Saudita. Ottimi riscontri anche per il Marocco. In Europa, Finlandia e Norvegia si confermano regine dell’inverno grazie alle winter experience e ai paesaggi innevati. In Italia tengono molto bene i soggiorni in montagna e le città d’arte, scelte privilegiate soprattutto per il Capodanno.

Completa il quadro il comparto crocieristico, che nel periodo delle festività si conferma una componente rilevante dell’offerta invernale, intercettando una domanda in crescita orientata a esperienze di festa e condivisione. Le performance restano solide: secondo il Clia State of the Cruise Industry Report 2025, i passeggeri globali passano da 34,6 milioni nel 2024 a 37,7 milioni nel 2025. Particolarmente significativo l’interesse crescente dei Millennials, attratti dal buon rapporto qualità-prezzo, dalla varietà degli itinerari e da un’offerta a bordo e a terra sempre più esperienziale.

«I dati dell’Osservatorio – spiega il presidente Astoi Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya – confermano che anche il viaggio invernale è entrato in una fase di maturità: non più una scelta impulsiva, ma un progetto consapevole, analizzato e definito». Secondo Ezhaya, «nel pubblico si rafforza la voglia di viaggi esperienziali, che uniscano scoperta, relazione con i territori e partecipazione attiva. Aumentano i viaggi legati alle passioni e la richiesta di viaggi di gruppo, che offrono contenuto e condivisione». «Il “cosa” e il “come” diventano quasi importanti quanto il “dove”, chiari indirizzi che i Tour Operator sono pronti a interpretare».

PIER EZHAYA - PRESIDENTE DI ASTOI CONFINDUSTRIA VIAGGI

Lo sguardo è già rivolto avanti. «Dopo un triennio di dati positivi, il 2026 sarà un anno di continuità, con una crescita solida e strutturale», aggiunge Ezhaya. «Il viaggiatore pianifica prima, si informa di più, valuta con attenzione il rapporto qualità-prezzo e affida con maggiore fiducia l’organizzazione del viaggio a professionisti che garantiscano affidabilità, competenza e personalizzazione». Un ruolo in cui «tecnologia e intelligenza artificiale rappresentano strumenti sempre più importanti per migliorare efficienza, personalizzazione e servizio, senza sostituire il fattore umano».

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