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Altro che crisi: tra rincari e allarmi quasi 20 milioni di italiani in viaggio

Natale e Befana da record tra partenze, prezzi in salita e sicurezza rafforzata

Record di partenze tra Natale e Befana, ma viaggiare costa caro

Record di partenze tra Natale e Befana, ma viaggiare costa caro

Tra Natale e Befana saranno 19 milioni e 270mila gli italiani in viaggio. Un dato imponente, che fotografa un Paese in movimento nonostante il contesto economico difficile e l’aumento dei prezzi. A stimarlo è Tecnè per Federalberghi, che disegna una mappa delle partenze distribuite lungo tutte le festività di fine anno. Secondo le previsioni, 7 milioni e 860mila persone partiranno per la vacanza di Natale, 4 milioni e 500mila per Capodanno e 990mila per l’Epifania. A questi si aggiungono 5 milioni e 870mila italiani che sceglieranno una vacanza più lunga, comprensiva di almeno due festività.

La destinazione resta prevalentemente interna: per il 91% dei viaggiatori la meta sarà l’Italia, mentre solo il 9% opterà per l’estero. Neve, mercatini natalizi, città d’arte e soprattutto il ritorno in famiglia restano le principali motivazioni di spostamento, anche se non mancano viaggi a medio e lungo raggio.

Sul fronte della sicurezza, intanto, il Viminale rafforza i controlli. Sono stati potenziati «i dispositivi di controllo» sui mercatini natalizi e sugli eventi di maggiore richiamo, come cerimonie e concerti. Resta alta la vigilanza «sul rischio di estremismo, di matrice antisionista e islamica, con uno sguardo attento anche alle dinamiche online», come segnalato dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

MATTEO PIANTEDOSI

A crescere è anche il giro d’affari complessivo legato alle festività, che toccherà 16,3 miliardi di euro. Di questi, 4,1 miliardi saranno generati dal solo Natale, 3 miliardi e 100 milioni da Capodanno e 8,7 miliardi dalla vacanza lunga. Durante quest’ultima, la spesa media pro capite sarà di 1.482 euro, con una netta differenza tra chi resterà in Italia, che spenderà in media 1.320 euro, e chi andrà all’estero, con una spesa che salirà a 2.963 euro.

«Complessivamente i dati della nostra indagine raccontano la capacità di resilienza ed adattamento dei nostri concittadini» spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. «Il contesto economico non è certo dei migliori oggi. Non dimentichiamo che sono proprio le scarse risorse economiche a costringere a casa molti potenziali viaggiatori. Tuttavia, resta l’istanza di onorare le tradizioni, di godersi i propri cari in un momento di serenità e relax magari evitando grandi spostamenti, di visitare località non troppo distanti dalla propria base, curiosando tra i mercatini natalizi o visitando città d’arte. Il Belpaese, abbiamo visto, resta la destinazione privilegiata, in sostanza il turismo domestico è il volto di questo Natale 2025».

BERNABO' BOCCA, PRESIDENTE FEDERALBERGHI

A favorire le partenze ha contribuito anche il calendario. «Il calendario di quest’anno ha anche dato un forte incentivo al progetto di vacanza» aggiunge Bocca. «Va considerato infatti, che la festività del 25 dicembre cade di giovedì, quella di Capodanno di mercoledì e quella dell’Epifania di martedì». Uno schema che ha facilitato la pianificazione di soggiorni più lunghi.

Lo sguardo, però, è già rivolto oltre le festività. «L’apertura del nuovo anno – continua il presidente di Federalberghi – ci proietterà velocemente verso la grande sfida delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. E noi vogliamo che a vincere, oltre i campioni in campo, siano anche i nostri imprenditori dell’ospitalità e tutto il turismo italiano».

Segnali positivi arrivano anche dal turismo organizzato. Le festività di fine anno registrano una crescita con un incremento medio del 10% nei ricavi e del 7% nei passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2024. Forte l’orientamento verso il lungo raggio: Thailandia e Maldive guidano le preferenze, seguite da Kenya, Zanzibar, Stati Uniti e Argentina. Si conferma inoltre il peso del comparto crocieristico, che durante le festività invernali resta una componente rilevante dell’offerta, sempre più scelta anche dai giovani.

A frenare l’entusiasmo è però l’allarme lanciato da Assoutenti sul fronte dei prezzi. A parità di notti fuori casa, chi viaggerà tra Natale e Epifania spenderà in media il 6% in più rispetto allo scorso anno. Particolarmente colpiti i vacanzieri diretti sulla neve: le tariffe degli skipass continuano a salire e in alcune località registrano aumenti che sfiorano il +40% rispetto alla stagione invernale 2021/2022. Anche le strutture ricettive nelle zone sciistiche segnano rincari consistenti, con listini aumentati tra il +26% e il +36% rispetto a quattro anni fa.

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