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17 Dicembre 2025 - 20:19
Sanità sotto accusa, i medici denunciano violazioni di massa dei contratti
Non «un atto di accusa», ma «un gesto di responsabilità verso il Paese, la sanità tutta e i professionisti». Così Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, ha definito l’indagine contenuta nel Libro bianco presentato dal sindacato dei medici ospedalieri, che nel corso del 2025 ha portato alla diffida del 75% delle aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale per la mancata applicazione del contratto di lavoro di medici e dirigenti sanitari.
I numeri sono netti: 174 aziende su 231 sono state formalmente diffidate. La concentrazione maggiore si registra nel Nord con il 55,75%, seguito dal Sud con il 32,75% e dal Centro con l’11,50%. Le criticità, però, non risparmiano neppure il restante 25% delle aziende non diffidate, 57 in totale, escluse soltanto per questioni di tempo.
Le violazioni rilevate riguardano aspetti centrali della vita professionale dei medici. Tra le più frequenti figurano il superamento delle 10 pronte disponibilità mensili, l’assegnazione di guardie e reperibilità su sedi diverse da quella di servizio, le difficoltà nella fruizione delle ferie, i ritardi nell’avvio della contrattazione decentrata, la mancata attribuzione degli incarichi e una progressione di carriera ostacolata. Particolarmente grave il capitolo sulla salute e sicurezza sul lavoro: nel 58% delle aziende sanitarie le misure non sono state adottate oppure risultano inadeguate.
«La nostra iniziativa è nata per accendere i riflettori su un fenomeno che appare ormai consolidato e abituale», ha spiegato Di Silverio durante la conferenza di presentazione alla Camera dei Deputati. «Le inadempienze rispetto all’applicazione di norme contrattuali che, ricordiamo, hanno funzione di legge, in molte aziende ospedaliere italiane si perpetrano da anni. Siamo convinti che questa iniziativa possa servire da monito e stimolo per invertire la rotta e, per questo, la rilevazione dei comportamenti delle aziende sarà replicata ogni anno, anche per valutare i miglioramenti che ci auguriamo riguarderanno sempre più realtà». Secondo il segretario nazionale di Anaao Assomed, «la politica, il governo, i cittadini e gli addetti ai lavori hanno il diritto di sapere cosa succede negli ospedali e quali sono le conseguenze della mancata applicazione del contratto di lavoro».

PIERINO DI SILVERIO - SEGRETARIO NAZIONALE ANAAO ASSOMED
L’indagine ha trovato il commento del ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha riconosciuto come la mappatura «porta alla luce una propensione assai diffusa delle aziende sanitarie a non applicare i contratti di lavoro di medici e dirigenti sanitari». Il ministro ha espresso apprezzamento per l’obiettivo di «portare trasparenza per cambiare e migliorare le condizioni lavorative nei nostri ospedali», sottolineando però che i risultati emersi vanno «nella direzione opposta alla strategia di valorizzazione del personale sanitario che il governo ha messo e vuole ancora di più mettere in atto».

ORAZIO SCHILLACI - MINISTRO DELLA SALUTE
Schillaci ha ricordato come «sovraccarico di lavoro, ostacoli alla carriera e assenza di misure di protezione contro le aggressioni non possono che determinare situazioni di burnout che portano i medici a cercare altri sbocchi professionali», senza trascurare «le ripercussioni sulla qualità delle cure che sono offerte ai cittadini». Un passaggio che lega direttamente il rispetto dei contratti alla tenuta complessiva del sistema sanitario.
Sul futuro, il ministro ha richiamato il recente rinnovo contrattuale: «Il recente rinnovo del contratto 2022-2024 deve essere l’inizio di una nuova stagione contrattuale, perché le risorse devono tradursi in tempi brevi in benefici concreti per chi lavora». E ha concluso ribadendo che «la contrattazione non è un adempimento amministrativo, ma uno strumento di crescita per il sistema: penso soprattutto alla flessibilità delle carriere, alle premialità per chi lavora in certe condizioni e al rafforzamento delle tutele legali in caso di aggressione».
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