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17 Dicembre 2025 - 16:09
Prelievi del sangue sotto casa: Ivrea porta la sanità nei quartieri
C’è una delibera di Giunta che, questa volta, non parla di grandi slogan o di progetti futuribili, ma di una cosa molto concreta: prelievi del sangue. E già questo, per chi vive nei quartieri periferici di Ivrea, non è affatto una notizia di poco conto. Il 28 novembre 2025 la Giunta comunale ha approvato il protocollo di intesa con l’ASL TO4 per l’attivazione di punti di prelievo decentrati nei quartieri San Giovanni, Torre Balfredo e Bellavista, mettendo nero su bianco un accordo che promette di accorciare le distanze tra i cittadini e un servizio sanitario essenziale.
La scelta nasce da un dato che l’amministrazione riconosce senza troppi giri di parole: Ivrea è una città che invecchia. E quando l’età media sale, aumentano i bisogni sanitari e diminuisce, spesso drasticamente, la possibilità di spostarsi con facilità. Andare a fare un prelievo, per molti anziani, significa organizzare passaggi, dipendere da figli o vicini, oppure rinunciare. Da qui l’idea – che idea non è più, ma atto amministrativo – di portare il servizio nei quartieri, là dove le persone vivono.

Il protocollo siglato tra Comune e ASL TO4 definisce con precisione ruoli e compiti. L’Azienda sanitaria gestirà il nuovo servizio: prenotazioni tramite CUP regionale, sistemi informativi, refertazione e fornitura del materiale sanitario necessario. Il Comune, invece, si farà carico di tutta la parte operativa sul territorio: dalla raccolta delle impegnative dei cittadini alla trasmissione all’ASL, dal ritiro delle etichette per i prelievi fino all’esecuzione vera e propria dei prelievi ematici in strutture comunali appositamente attrezzate, senza dimenticare la consegna dei campioni biologici e dei referti a chi non ha dimestichezza con il digitale.
Non si tratta di un servizio sperimentale improvvisato, ma dell’estensione di un modello già ritenuto “di grande valore” dall’amministrazione: quello del servizio infermieristico di prossimità, attivo da tempo nei quartieri periferici. Il punto di prelievo decentrato diventa così un tassello in più di una sanità che prova a uscire dai palazzi e dagli ambulatori centrali per avvicinarsi davvero alle persone, soprattutto a quelle più fragili.
Dal punto di vista economico, l’operazione ha un costo di 5.000 euro una tantum, coperto dal bilancio comunale alla voce “servizi infermiere di vicinato”. Nessun rimborso è previsto tra Comune e ASL: ciascuno fa la sua parte nell’ambito di una collaborazione istituzionale che, almeno sulla carta, punta a semplificare la vita ai cittadini senza appesantire i conti pubblici.
Il protocollo avrà una durata di due anni, rinnovabili, e individua anche i referenti del progetto: per il Comune Gilberto Guerriero, per l’ASL TO4 Carlo Bono, direttore facente funzione del Distretto di Ivrea. Un dettaglio non secondario, perché dalle carte ai fatti il passo non è mai automatico, e molto dipenderà dalla capacità di rendere operativo il servizio in tempi rapidi e con modalità davvero accessibili.
Insomma, meno proclami e più provette. Se funzionerà, questo punto di prelievo decentrato potrà rappresentare una piccola ma significativa risposta a un problema quotidiano che, per chi lo vive sulla propria pelle, non ha nulla di teorico. Ora la parola passa all’attuazione, perché la vera notizia, per i cittadini dei quartieri San Giovanni, Torre Balfredo e Bellavista, arriverà il giorno in cui potranno fare un prelievo sotto casa senza dover attraversare mezza città.
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