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16 Dicembre 2025 - 21:47
Natale sotto scorta e grandi opere nel mirino: il Viminale teme nuovi fronti di tensione
Un quadro di minacce articolato, che va dal terrorismo internazionale alle proteste del mondo antagonista, passando per le festività natalizie e i grandi flussi nelle città d’arte. È questo lo scenario al centro della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presiederà domani pomeriggio al Viminale, nel tradizionale appuntamento di fine anno con i vertici delle forze di polizia e dell’intelligence.

MATTEO PIANTEDOSI
Nel mirino ci sono i siti israeliani, le città d’arte prese d’assalto durante le festività, i luoghi di culto, le cerimonie natalizie, ma anche aeroporti e stazioni, considerati obiettivi sensibili in una fase di massima esposizione. Accanto alla minaccia terroristica, resta alta l’attenzione sulle possibili iniziative di protesta del mondo antagonista, che secondo il Viminale potrebbe concentrare le proprie azioni sulle grandi opere infrastrutturali, con la Tav e il Ponte sullo Stretto in cima alla lista.
La riunione servirà a fare il punto sullo stato delle minacce e ad aggiornare i dispositivi di protezione già attivi. «Ci confronteremo con gli operatori, con gli analisti e vedremo quali sono gli obiettivi e le tutele da rafforzare, che sono già massime da parte delle istituzioni nazionali», ha spiegato Piantedosi, sottolineando come il livello di vigilanza sia già elevato ma costantemente oggetto di verifica.
Il pericolo terrorismo resta in primo piano, anche alla luce del recente attacco di Sydney, compiuto da due persone ispirate dall’Isis. Uno scenario definito tra i più difficili da prevenire, quello dei cosiddetti “lupi solitari”, soggetti che si radicalizzano autonomamente al di fuori dei circuiti organizzati e prendono di mira folle inermi. Proprio per questo è stato intensificato il monitoraggio degli ambienti a rischio, compresi i social network, per intercettare eventuali segnali di pericolosità.
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Particolare attenzione continua a essere riservata ai circa 200 obiettivi israeliani presenti sul territorio nazionale, già da tempo presidiati al massimo livello di sicurezza, con un ulteriore rafforzamento in occasione delle ricorrenze religiose. Parallelamente, saranno monitorate anche le celebrazioni cattoliche nei giorni che conducono al Natale e alla fine dell’anno giubilare, altro momento considerato sensibile sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Un capitolo a parte riguarda le proteste di piazza, cresciute dopo il 7 ottobre e la successiva reazione israeliana, che hanno coinvolto un numero sempre maggiore di persone, anche giovanissimi. Secondo il ministro, però, lo scenario è in evoluzione e l’attenzione degli ambienti antagonisti potrebbe presto cambiare bersaglio. «Ci stiamo preparando – ha avvertito Piantedosi – perché siamo certi ci sarà uno spostamento dell’attenzione sulle grandi opere infrastrutturali, dalla Tav al ponte sullo Stretto».
Un avvertimento che fotografa un clima di massima allerta, in cui la sicurezza diventa una partita che si gioca contemporaneamente su più fronti, tra minacce esterne, tensioni interne e obiettivi strategici da proteggere.
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