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Nuova aula studio a Gassino, il progetto entra nel vivo: ecco dove sarà e quando aprirà

Dopo aver vinto il bando provinciale, il Comune passa ora alla fase esecutiva. Si parte a gennaio

Nuova aula studio a Gassino, il progetto entra nel vivo: ecco dove sarà e quando aprirà

Nuova aula studio a Gassino, il progetto entra nel vivo: ecco dove sarà e quando aprirà

Dalle parole ai fatti. Il progetto “Aule studio – Spazio Giovani e Cultura”, che ha visto Gassino Torinese tra i Comuni vincitori del bando della Città Metropolitana di Torino, entra ora nella sua fase più concreta. Ad annunciarlo è una delibera della Giunta approvata a inizio dicembre, che definisce ora con precisione ciò che era rimasto nello scorso mese sul piano delle intenzioni: dove nascerà l’aula studio, chi la gestirà, come potrà essere utilizzata e per quanto tempo.

La prima novità, rilevante anche per chi segue da tempo il tema degli spazi giovanili in città, riguarda la sede. L’aula studio non sorgerà in un edificio comunale, ma nei locali messi a disposizione dall’Associazione A. Scala – ETS, in via Mazzini 28/A. Una scelta che richiama il principio di sussidiarietà, ma che segna anche una precisa opzione politica: affidarsi al terzo settore per dare risposta a un bisogno concreto, quello di spazi chiusi, riscaldati e dedicati allo studio, più volte segnalato dagli studenti.

Non meno significativa è la struttura gestionale individuata dalla Giunta. Accanto all’associazione che ospiterà fisicamente l’aula, entra in gioco il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali (CISA), chiamato a occuparsi di una serie di funzioni operative: portierato, controllo degli accessi, mediazione e monitoraggio delle presenze. Un modello che mira a garantire ordine e continuità, evitando che lo spazio si trasformi in un luogo informale senza regole chiare.

Ed è proprio sulle regole d’uso che il documento introduce uno degli elementi più netti rispetto al dibattito pubblico degli ultimi mesi. L’aula sarà destinata esclusivamente ad attività di studio, lettura e ricerca. Sono escluse attività ricreative o di aggregazione non coerenti con queste finalità. Una precisazione che ridisegna i confini del progetto: non un centro giovani in senso ampio, ma uno spazio con una funzione precisa, pensato per chi cerca silenzio, concentrazione e continuità.

Anche la dimensione temporale viene finalmente definita. Il progetto avrà durata annuale, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, con la possibilità di valutare eventuali sviluppi successivi. Un dato che consente di leggere l’iniziativa come una sperimentazione strutturata, non come un intervento spot legato al singolo finanziamento.

Sul piano economico, la delibera chiarisce la ripartizione del contributo, pari complessivamente a 5.300 euro. Una parte, 1.700 euro, andrà all’Associazione A. Scala per la messa a disposizione e l’utilizzo dei locali; la quota maggiore, 3.600 euro, sarà destinata al CISA per la gestione operativa. Numeri contenuti, che però raccontano un modello leggero e mirato, lontano da grandi investimenti infrastrutturali ma orientato a rispondere a una domanda reale.

Queste informazioni rappresentano adesso un cambio di passo sostanziale. Se prima si parlava di visione e opportunità, oggi emergono i dettagli che permettono di valutare davvero la portata del progetto. La scelta della sede, il coinvolgimento dei servizi sociali, la definizione rigorosa delle finalità e dei tempi trasformano l’aula studio da promessa a dispositivo concreto.

Resta aperto, inevitabilmente, il tema dell’accessibilità e della capacità reale dello spazio, così come quello degli orari di apertura, aspetti che saranno decisivi per capire se l’aula studio riuscirà a intercettare un pubblico ampio o se resterà una risposta parziale. Ma il passaggio amministrativo compiuto nelle ultime settimane segna un punto fermo: Gassino non si è limitata a partecipare a un bando, ma ha costruito un impianto operativo che ora sarà chiamato alla prova dei fatti.

In un territorio dove il tema dei giovani rischia spesso di rimanere confinato alle dichiarazioni, l’aula studio rappresenta una scelta concreta, misurabile, che potrà essere valutata nel tempo non tanto per le parole che l’hanno accompagnata, quanto per l’uso che ne faranno studenti e studentesse. È lì, tra i tavoli e le sedie di via Mazzini, che il progetto inizierà davvero a parlare.

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