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Forestazione urbana, la Regione finanzia tutti i 13 progetti e porta lo stanziamento a oltre 22 milioni

Cirio, Marnati e Gallo rivendicano una scelta politica netta: trasformare le città piemontesi con nuovi polmoni verdi

Forestazione urbana, la Regione finanzia tutti i 13 progetti e porta lo stanziamento a oltre 22 milioni

Forestazione urbana, la Regione finanzia tutti i 13 progetti e porta lo stanziamento a oltre 22 milioni

La Regione sceglie di non lasciare indietro nessuno. Tutti i tredici progetti di forestazione urbana presentati dai Comuni piemontesi saranno finanziati grazie all’incremento di 13,7 milioni deliberato dalla Giunta, una decisione che porta la dotazione complessiva della misura del Fesr 2021-2027 a 22,2 milioni di euro. È una manovra che imprime un’accelerazione al piano di rinaturalizzazione delle città, pensato per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita urbana attraverso nuove alberature, suoli permeabili, giardini pluviali e corridoi verdi.

Il presidente Alberto Cirio, con gli assessori Matteo Marnati e Marco Gallo, parla esplicitamente di una risposta “straordinaria” da parte dei Comuni, sia per il numero delle candidature sia per il livello progettuale. La Regione, spiegano, avrebbe potuto finanziare una selezione ristretta, ma ha scelto di estendere la copertura a tutti: una decisione definita “una precisa scelta di campo”, mirata a contrastare gli effetti delle ondate di calore, a ridurre inquinamento e gas serra, e a generare spazi più vivibili e più sicuri.

I tre esponenti della Giunta sottolineano che gli interventi non riguarderanno solo piantumazioni diffuse, ma anche la rigenerazione di assi urbani, la creazione di nuove connessioni verdi, l’introduzione di superfici drenanti e sistemi di raccolta e gestione delle acque meteoriche. Si tratta, insistono, di “progetti che trasformeranno aree oggi degradate o impermeabili in nuovi polmoni verdi”, con una ricaduta diretta sulla salute dei cittadini e sulla capacità delle città di adattarsi al clima che cambia.

Comune dopo Comune, il nuovo finanziamento consentirà di avviare cantieri significativi sia per estensione sia per approccio metodologico. Ad Alessandria il progetto ridisegnerà l’asse di via De Gasperi con filari e aiuole capaci di incidere sul microclima urbano. Acqui Terme punterà su una rete di micro-interventi diffusi, mentre Asti lavorerà a una connessione verde tra parchi e aree sensibili con un percorso ciclopedonale continuo. Biella interverrà sulle superfici impermeabili del suo asse strategico, sostituendo asfalto con pavimentazioni drenanti e giardini pluviali. Cuneo trasformerà i Giardini Fresia in un laboratorio di natura urbana, con microhabitat e attività educative. A Novara il piano riguarda siepi, filari lungo le infrastrutture e una gestione più sostenibile delle acque. A Borgomanero l’Allea Agogna diventerà uno spazio ecologico unico, mentre a Cirié l’area dell’ex Ipca sarà riconfigurata con vasche di fitodepurazione e un percorso narrativo dedicato alla memoria industriale. Venaria Reale completerà il quadro con nuove alberature, vaste desigillature e sistemi innovativi per il drenaggio urbano.

Alberto Cirio

Con gli 8,5 milioni già assegnati nei mesi scorsi rientrano nel programma anche Chivasso, Settimo Torinese, Rivalta di Torino e Nichelino, realtà che avevano presentato progetti particolarmente maturi sul piano tecnico e urbanistico. Insieme compongono una mappa di interventi che, nelle intenzioni della Regione, rappresenta l’avvio di una nuova strategia di pianificazione urbana legata alla transizione ecologica.

L’operazione restituisce una fotografia chiara: il Piemonte intende assumere un ruolo attivo nella risposta alle sfide climatiche, puntando su soluzioni basate sulla natura e su un rapporto più equilibrato tra città e territorio. Per Cirio, Marnati e Gallo questo finanziamento non è un episodio isolato, ma l’inizio di un percorso destinato a rafforzarsi nei prossimi anni.

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