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Anna Actis torna a Cortina con una nuova mostra che unisce visione, emozione e arte contemporanea

Tra mostre internazionali, premi prestigiosi e una carriera trasversale, l’artista torinese prepara un nuovo dialogo tra poesia e territorio nella Regina delle Dolomiti

Anna Actis porta la sua poesia a Cortina nell’anno olimpico: arte, parole e visioni creative nella cornice del Miramonti

Anna Actis porta la sua poesia a Cortina nell’anno olimpico

Cortina si prepara alla sua stagione più attesa, quella delle Olimpiadi, e tra gli appuntamenti che arricchiranno l’atmosfera della Regina delle Dolomiti potrebbe presto comparire anche una voce familiare al pubblico piemontese: Anna Actis, poetessa, pittrice, scrittrice, direttrice di Spazio Culturale Actis e figura di spicco dell’arte contemporanea italiana. La sua presenza, in fase di definizione, dovrebbe trovare casa al Miramonti, uno degli hotel più iconici della conca ampezzana, già sede di incontri culturali con personalità come Bruno Vespa, Paolo Crepet, Alessandro Sallusti, Vittorio Feltri e Laura Pausini.

Per Actis sarebbe un ritorno, ma non un ritorno qualunque: portare le proprie poesie a Cortina proprio nell’anno olimpico significa inserirsi in un contesto carico di aspettative, entusiasmo e attenzione internazionale. Le Dolomiti diventeranno per settimane un palcoscenico globale, e in quella cornice la poetessa intende aggiungere una pausa contemplativa, un gesto di bellezza capace di affiancare il ritmo sportivo con il silenzio riflessivo delle parole.

Il legame tra Anna Actis e i luoghi dell’arte è solido e stratificato. Con il suo linguaggio ipnotico, fatto di colore, simboli e tensione emotiva, l’artista ha costruito un percorso che abbraccia pittura, poesia e impegno culturale. Nella sua attività convivono la ricerca interiore, la dimensione visionaria e il desiderio di creare spazi di dialogo, come avviene nello Spazio Culturale Actis, dove giovani e artisti affermati trovano un terreno comune.

La sua carriera, d’altronde, parla chiaro. Le opere di Actis compaiono in collezioni private prestigiose e sono state donate a figure internazionali come Madonna, Jannik Sinner, Michelangelo Pistoletto, Johnson Righeira, Silvana Giacobini. Segno di un’arte che attraversa mondi differenti, conquistando pubblici spesso molto lontani tra loro.

A livello espositivo, Actis vanta un curriculum che poche artiste italiane possono esibire: dall’Antico Caffè San Marco di Trieste alla Milano Art Gallery, dalla personale al Festival di Spoleto alle partecipazioni alla Biennale di Milano e alla Biennale di Venezia, dove è stata presente per sette anni consecutivi. E poi ancora Spoleto Arte, Art Basel Paris, la rassegna “Arte in quarantena” con Tgcom24 e Mondadori, gli eventi per il centenario di Margherita Hack, fino alle mostre a Miami, Buenos Aires e Città del Vaticano in occasione del Giubileo.

Un cammino costellato di premi, tra cui il Premio Frida Kahlo, il Premio Belle Arti, il Capri International Art Prize, il Premio Canaletto, il Premio Arte Biennale, il Premio Due Mondi, il Premio Modigliani e la menzione speciale alla Pro Biennale di Venezia. Riconoscimenti che testimoniano non solo il valore delle sue opere, ma anche la profondità di un linguaggio che interroga identità, spiritualità e femminile attraverso stratificazioni simboliche.

Accanto alle tele, ci sono le parole. La poesia per Actis non è un complemento, ma un’estensione naturale del suo universo artistico. Nei suoi versi si ritrovano la stessa energia cromatica, le stesse ombre e le stesse aperture visionarie che abitano i suoi quadri: un ponte tra gesto pittorico ed esperienza emotiva.

Ecco perché un’esposizione poetica nell’anno olimpico non appare come un episodio isolato, ma come il risultato coerente di un percorso che intreccia idealmente sport, arte e territorio. In un momento in cui Cortina sarà osservata dal mondo, Actis proporrà una prospettiva diversa, intima ma potente, capace di restituire profondità a un luogo spesso raccontato solo per il suo splendore naturale o per il suo ruolo negli eventi globali.

Un piccolo evento? Forse sì. Ma della stessa natura di ciò che resta: un frammento di bellezza che chi visiterà Cortina potrebbe scoprire tra una gara e un panorama, ricordando che l’arte, come lo sport, continua a parlare a chiunque sappia ascoltare.

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