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Torino, blitz nel sottopasso di corso Venezia: baracche sgomberate e controlli a tappeto

Controlli ad “Alto Impatto” coordinati dalla Polizia di Stato per contrastare degrado urbano e insediamenti precari tra corso Venezia e corso Grosseto

Torino, blitz nel sottopasso di corso Venezia

Torino, blitz nel sottopasso di corso Venezia: baracche sgomberate e controlli a tappeto

Il sottopasso fra corso Venezia e corso Grosseto, a Barriera Milano, a Torino, è tornato al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine. Questa mattina, nell’ambito dei controlli straordinari ad “Alto Impatto”, la Polizia di Stato ha guidato un’operazione estesa e programmata da giorni, mirata a riportare ordine in una delle aree più difficili del quartiere. Il tratto, da tempo segnato da baracche improvvisate e accampamenti di fortuna, era diventato un punto di criticità costante: masserizie, rifiuti, giacigli, materiali abbandonati e una presenza stabile di persone senza fissa dimora avevano trasformato il sottopasso in una zona fuori controllo.

L’operazione si è svolta nelle prime ore della mattina, con un dispiegamento interforze imponente. Il Commissariato Barriera di Milano ha coordinato gli agenti della Polizia di Stato, supportati dal Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, dal V Reparto Mobile di Torino, dalle unità cinofile, dalla Guardia di Finanza, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia Locale. Una presenza massiccia, necessaria per affrontare non solo l’aspetto di ordine pubblico ma anche la gestione logistica della bonifica.

Nel corso del controllo sono state identificate 65 persone. Tra queste, sette risultavano stabilmente accampate nel sottopasso: cinque cittadini italiani e due stranieri. Tutti sono stati allontanati. Per uno dei due cittadini extracomunitari è scattata una denuncia per violazione dell’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale. Una situazione che, secondo gli operatori impegnati sul posto, conferma quanto l’area fosse diventata un punto di concentrazione di presenze irregolari e difficili da monitorare.

La quantità di materiali da rimuovere descrive meglio di qualsiasi parola il livello di degrado raggiunto. Fra le baracche costruite con pannelli, legni, teloni, materassi e stracci accumulati nel corso delle settimane, le squadre di bonifica hanno trovato rifiuti sparsi, masserizie deteriorate e oggetti metallici abbandonati. Per liberare completamente la zona si è reso necessario l’utilizzo di tre bilici, impiegati per caricare e trasportare via l’intero accumulo. Le operazioni di rimozione, cominciate già nel corso della mattinata, proseguiranno ancora nelle prossime ore, data la quantità eccezionale di materiali presenti.

L’intervento su corso Venezia non è un’azione isolata. Si inserisce in un piano più ampio di contrasto al degrado urbano che da settimane coinvolge Barriera Milano e le aree limitrofe, compreso il vicino Parco Sempione, dove le forze dell’ordine hanno intensificato passaggi, verifiche e attività operative. L’obiettivo dichiarato è quello di impedire il radicarsi di situazioni di insediamento irregolare che, una volta consolidate, diventano difficili da rimuovere e finiscono per alimentare percezione di insicurezza e disagio urbano.

La Polizia di Stato annuncia che i controlli continueranno «con cadenza regolare», una formula che lascia intendere come l’intervento odierno sia solo uno dei tasselli di una strategia più ampia. L’area del sottopasso, infatti, è da tempo un punto sensibile, complicato dalla sua collocazione, dalla scarsa visibilità e dalla facilità con cui, nelle ore notturne, si presta ad accampamenti improvvisati.

Resta intatto il tema, non semplice, dell’equilibrio fra sicurezza urbana e tutela delle persone senza dimora. La situazione del sottopasso ha mostrato ancora una volta come gli insediamenti di fortuna si sviluppino velocemente, trasformando aree marginali della città in luoghi difficili da gestire. Ma al tempo stesso evidenziano la presenza, stabile e crescente, di una popolazione che non trova alternative concrete. Un paradosso che, nel contesto di Barriera Milano, si ripete da anni: ogni bonifica libera gli spazi, ma non cancella il problema sociale di fondo.

In questo caso, l’azione delle forze dell’ordine ha agito sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza, riportando l’area a una condizione di accessibilità e rimuovendo strutture potenzialmente pericolose. Ma è già previsto che i controlli proseguano, proprio per evitare che il sottopasso torni a riempirsi di baracche e ripari improvvisati nel giro di pochi giorni.

Per quanto riguarda la denuncia scattata nel corso delle operazioni, viene ribadito che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e che la persona coinvolta gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

La bonifica del sottopasso, dunque, rappresenta un passo visibile nella più ampia azione di recupero del quartiere, ma allo stesso tempo riporta alla luce la complessità di un territorio che richiede interventi continui e coordinati, capaci di tenere insieme repressione del degrado, controllo del territorio e politiche sociali mirate.

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