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Cronaca

Buone notizie per Don Robella: dal CTO arrivano segnali incoraggianti

Prognosi sciolta per il cappellano del Toro: 180 giorni di recupero dopo lo schianto vicino a Carmagnola

Don Riccardo Robella si risveglia dopo lo schianto: 180 giorni per tornare a camminare

Buone notizie per Don Robella: dal CTO arrivano segnali incoraggianti

Un filo di speranza, finalmente concreto, arriva dai corridoi del CTO di Torino. Don Riccardo Robella, 53 anni, cappellano del Toro e riferimento per le comunità di Leini e Mappano, sta iniziando a svegliarsi dopo settimane sospese tra paura, attesa e silenzio. I medici hanno sciolto la prognosi, ma non le preoccupazioni: i tempi stimati per un recupero completo parlano di 180 giorni, un percorso lungo fatto di fisioterapia, monitoraggi, interventi graduali. Un cammino che non sarà semplice, ma che ora almeno appare possibile.

Il sacerdote è ancora ricoverato in Rianimazione, dove le équipe specialistiche continuano a seguirlo minuto per minuto. L’operazione alla colonna vertebrale, affrontata nei primi giorni dopo l’incidente, ha stabilizzato la parte più compromessa dal ribaltamento dell’auto, ma restano serie le conseguenze del trauma toracico che ha coinvolto i polmoni. I sanitari procedono con cautela, consapevoli che ogni miglioramento è prezioso ma fragile.

L’incidente risale alla notte tra il 6 e il 7 novembre, intorno alle 23.30, a pochi chilometri dal casello di Carmagnola. Don Robella stava rientrando da Mondovì, dove aveva incontrato i dirigenti del Club Tifosi del Toro. In quel tratto, secondo le prime ricostruzioni, la sua Dacia Duster sarebbe stata tamponata da un’Audi Q8, carambolando più volte prima di fermarsi ruote all’aria. Illesi il passeggero che viaggiava con lui e il conducente dell’altra vettura, mentre il sacerdote ha riportato ferite gravissime ed è stato rianimato dai sanitari del 118 prima del trasporto in elisoccorso a Torino.

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia stradale e l’équipe di Azienda Zero, che ha gestito i soccorsi in condizioni critiche. Da quella notte è iniziato un percorso clinico delicatissimo, scandito da interventi, sedazioni e continui controlli. Ed è solo in queste ore che il miglioramento è diventato visibile e raccontabile.

Nel frattempo, la Procura di Asti ha aperto un fascicolo per lesioni personali colpose. L’indagato è l’imprenditore saluzzese alla guida dell’Audi, assistito dall’avvocato Flavio Campagna, che ha spiegato: «Il mio cliente è sotto shock. Ricorda poco dell’incidente e ogni giorno si informa sulle condizioni del parroco. Non era ubriaco. È possibile abbia commesso un errore alla guida, ma aspettiamo gli atti ufficiali». È la versione difensiva, ora al vaglio degli accertamenti tecnici della Stradale, che dovrà stabilire velocità, distanze, dinamica e eventuali responsabilità.

La vicenda ha scosso profondamente non solo le parrocchie di Leini e Mappano, dove don Robella è figura centrale, ma anche il mondo granata. Il suo ruolo di cappellano del Toro, la sua presenza calorosa accanto ai tifosi, la sensibilità mostrata negli anni verso le realtà più fragili lo rendono un punto di riferimento trasversale. Le iniziative di preghiera, i messaggi sui social e il sostegno arrivato da tutta Italia testimoniano quanto il sacerdote sia radicato nel territorio.

Restano da chiarire i dettagli dello schianto: la traiettoria dell’Audi, la velocità, il punto del tamponamento, la dinamica del ribaltamento. La partita giudiziaria richiederà tempo e verifiche dettagliate. Quella umana, invece, è già iniziata: la lenta risalita di don Robella da un trauma che avrebbe potuto avere un esito ben peggiore e che oggi, per la prima volta, lascia intravedere una luce.

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