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Da merce contraffatta a strumento di solidarietà: la Finanza di Tortona dona 352 giubbini sequestrati ai volontari dell’Ordine di Malta

I capi confiscati diventano aiuto concreto per popolazioni colpite da guerre e calamità

Da merce contraffatta

I capi confiscati diventano aiuto concreto per popolazioni colpite da guerre e calamità

Una storia che ribalta il destino di ciò che nasce nell’illegalità e finisce invece al servizio dei più fragili. La Guardia di Finanza di Tortona, in provincia di Alessandria, ha consegnato all’Associazione Amici Volontari del Sovrano Ordine Militare di Malta ben 352 giubbini di varie taglie e modelli. Capi che, fino a pochi mesi fa, erano destinati al mercato della contraffazione e che ora, grazie a un provvedimento di confisca, sono diventati strumenti di assistenza umanitaria.

La merce era stata sequestrata durante controlli sul territorio tortonese: i finanzieri avevano individuato un lotto consistente di giubbini falsificati, pronti per essere introdotti nel circuito della vendita illegale. Una filiera che avrebbe fruttato profitti illeciti e alimentato un settore che sottrae milioni all’economia regolare. Ma questa volta la storia ha preso una direzione diversa.

Su autorizzazione dell’autorità giudiziaria, i militari hanno proceduto alla donazione dei capi all’associazione guidata da don Fulvio Berti, storicamente impegnata in missioni di supporto nelle zone più vulnerabili del mondo. I giubbini – ancora nuovi, in buone condizioni e adatti a climi rigidi – verranno inviati nei territori colpiti da guerre, catastrofi naturali, emergenze umanitarie o crisi sociali.

Un passaggio simbolico e concreto allo stesso tempo: ciò che era stato progettato per frodare il mercato trova ora spazio tra le mani di volontari che operano negli angoli più difficili del pianeta. Un esempio di come la legge, oltre a colpire la criminalità economica, possa restituire valore sociale trasformando beni sequestrati in risorse per chi ha bisogno.

La Guardia di Finanza – che ogni anno intercetta migliaia di articoli contraffatti destinati a esercizi abusivi, mercati paralleli o vendita online – sottolinea come iniziative di questo tipo rappresentino un modo per ridare senso a materiali sottratti all’illegalità. E, allo stesso tempo, accendono un faro su un fenomeno in continua crescita: un mercato di prodotti falsi che si infiltra in ogni settore, dall’abbigliamento ai cosmetici, dai ricambi auto ai giocattoli.

Con l’invio dei giubbini nelle missioni dell’Ordine di Malta, questa vicenda si chiude con un risvolto positivo. Un gesto che ricorda come, anche in un contesto di indagini e sequestri, sia possibile generare un impatto umano concreto e immediato. Un modo, insomma, per riportare legalità e solidarietà dalla stessa parte.

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